Arnaldo Pomodoro morto, avrebbe compiuto 99 anni oggi. Addio allo scultore delle sfere di bronzo. Forti legami con Pesaro
Si è spento ieri sera, domenica 22 giugno, nella sua casa di Milano, Arnaldo Pomodoro, uno dei più grandi scultori contemporanei italiani, noto in tutto il mondo per le sue monumentali sfere di bronzo. Oggi avrebbe compiuto 99 anni. La notizia è stata data dalla Fondazione Arnaldo Pomodoro, diretta da Carlotta Montebello, che lo ha ricordato con parole toccanti: «Con la scomparsa di Arnaldo Pomodoro, il mondo dell’arte perde una delle sue voci più autorevoli, lucide e visionarie. Il Maestro lascia un’eredità immensa».
Nato il 23 giugno 1926 a Montebello di Romagna, Pomodoro ha attraversato il Novecento e il nuovo millennio con uno stile unico, capace di fondere armonia geometrica e tensione interiore, luce e mistero, tecnica e spiritualità.
Le sfere di Pomodoro: opere simbolo in tutto il mondo
Le sue celebri “Sfere con sfera”, caratterizzate da un equilibrio perfetto tra superficie lucida e complessi meccanismi interni, sono oggi collocate in piazze, giardini e musei delle principali città del mondo: da New York a Mosca, da Los Angeles a Dublino, fino alla Grande Sfera di Pesaro, divenuta emblema della città.
Il bronzo è stato il materiale che più di ogni altro ha definito la sua poetica: scavato, inciso, aperto, per rivelare un interno in tensione, simbolo di un’indagine continua nell’essenza della materia e della forma.
Opere e riconoscimenti
Dopo gli esordi negli anni ’50 a Milano, Arnaldo Pomodoro ha ricevuto riconoscimenti prestigiosi, tra cui il Gran Premio Henry Moore (1981) e il Praemium Imperiale della Japan Art Association (1990).
Fratello dello scultore Giò Pomodoro, ha saputo distinguersi per un linguaggio personale, potente e riconoscibile.
Tra le sue opere più celebri si ricordano: Disco Solare (Mosca, 1991); Papyrus (Darmstadt, 1992); Lancia di Luce (Terni, 1995); Sfera con sfera (sede ONU, New York, 1996); Portale del Duomo di Cefalù (1998); Cuneo con frecce (Torino, 2007).
Teatro, architettura e spiritualità
Oltre alla scultura, Pomodoro si è dedicato con passione alla scenografia teatrale, firmando allestimenti memorabili come Semiramide di Rossini (Teatro dell’Opera di Roma, 1982), L’Orestea di Gibellina (1983–85), La Passione di Cleopatra (1989) e Un ballo in maschera (Opernhaus di Lipsia, 2005). Anche l’arte sacra ha avuto un posto importante nel suo percorso: sue le opere nella Chiesa di Padre Pio, nella Chiesa di Sant’Anna di Sciara e nel Duomo di Cefalù.
La Fondazione e l’eredità del Maestro
Fondata nel 1995, la Fondazione Arnaldo Pomodoro continuerà oggi la sua attività nel segno della promozione e tutela del patrimonio del Maestro. Diretta da Carlotta Montebello, rappresenta un centro vitale di studi, mostre, formazione e memoria dell’opera dell’artista. «Arnaldo Pomodoro – ha dichiarato Montebello – ha saputo trasformare la materia in pen
Il forte legame con Pesaro
L’imponente Sfera adagiata sulla superficie dell’acqua di una fontana da cui si guarda il mare, è la fusione in bronzo realizzata nel 1998 dallo scultore Arnaldo Pomodoro sul modello in poliestere giunto a Pesaro nel 1971 ma realizzato nel 1967 per l’Expo’ di Montreal. L’opera originale si trova oggi a Roma davanti all’ingresso principale della Farnesina, sede del Ministero degli Esteri.
Dagli anni Settanta, i pesaresi si sono affezionati a questa ‘presenza’ in piazzale della Libertà, iniziando a chiamarla familiarmente ‘la palla di Pomodoro’. Da allora, la Sfera Grande è diventata meta tradizionale d’incontro per chi deve vedersi al mare oppure riferimento stradale inequivocabile ogni volta che si debbano fornire informazioni ai visitatori di passaggio in città.