Bari, in Procura una stanza per l’ascolto protetto dei minori
Il tavolo basso e colorato di verde. Le sedie rosse e gialle, un peluche a forma di papero e un altro che raffigura un ghepardo. Un attaccapanni con il volto di un pinguino e tanta luce. È così la stanza che si trova al piano terra della sede della Procura di Bari e dedicata all’ascolto protetto di minori autori o vittime di reati, soprattutto legati al codice rosso. Alla inaugurazione ha partecipato anche il viceministro alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto secondo cui il funzionamento della giustizia passa “innanzitutto dalle persone, dal gioco di squadra. Queste sono le iniziative che fanno bene alla giustizia e fanno bene alle persone”. Per il procuratore di Bari, Roberto Rossi, la stanza “è un segno”. “Noi lavoriamo collettivamente per poi far arrivare tutto quel materiale ai giudici perché loro possano decidere serenamente nel rispetto da una parte, delle garanzie di coloro che hanno commesso i reati, e nella tutela delle persone offese dall’altra”. “È bello – ha concluso Rossi – che tante persone insieme vogliano raggiungere lo stesso obiettivo”.
Realizzata con la collaborazione di Polieco, la stanza dimostra che è importante quando “pubblico e privato sono sulla stessa linea nel tentativo di acquisire al meglio le fonti di prova – ha evidenziato Sisto – ed è molto rilevante creare le migliori condizioni perché siano acquisiti quegli elementi che consentono poi, di valutare le risultanze e raggiungere i migliori risultati soprattutto nei confronti di soggetti più deboli e che quindi meritano maggiore tutela”. “Devo dire che ancora una volta Bari si manifesta un bel luogo di giustizia in cui si provano delle iniziative piccole ma importanti perché poi la giustizia è fatta di tasselli: un tassello più un altro tassello, più un altro tassello” messi insieme “con l’impegno soprattutto delle persone”.
Il procuratore aggiunto di Bari, Ciro Angelillis, ha spiegato che nella stanza inaugurata oggi “saranno ascoltati i bambini, i minori da un gruppo specializzato di polizia giudiziaria insieme agli psicologi selezionati tramite il protocollo che abbiamo fatto con l’ordine degli psicologi”. “Abbiamo cercato di rendere questi ambienti più confortevoli possibili – ha aggiunto – con delle precauzioni che sono state prese: è al piano terra quindi i bambini con i genitori non devono spostarsi, ci sono degli schermi per cui non sono visti dall’esterno per quanto invece sia garantita la luminosità interna”. “Abbiamo fatto il possibile”, ha concluso.