Lazio

la Roma–Giardinetti non chiude, rimandata la trasformazione della ferrovia

Sembrava ormai questione di mesi, poi di settimane. E invece, ancora una volta, la storica ferrovia Roma–Giardinetti resterà in funzione.

Il progetto che avrebbe dovuto trasformarla nella nuova Linea G è stato nuovamente rimandato. Il motivo? Ritardi, varianti al progetto e lungaggini burocratiche. Così, mentre i binari continuano a vibrare, il futuro resta in sospeso.

La chiusura definitiva doveva avvenire a dicembre 2022, poi rinviata a giugno 2025. Ora la scadenza slitta ancora di almeno un anno.

E la vecchia ferrovia a scartamento ridotto, tra l’odore di freni e le attese sul marciapiede, continuerà a trasportare studenti, lavoratori e residenti lungo la tratta Termini–Centocelle, un tracciato che da anni aspetta di rinascere.

Il progetto: 213 milioni per collegare Termini a Tor Vergata

L’opera è ambiziosa: 213 milioni di euro già stanziati per trasformare la linea Roma–Giardinetti in una moderna tranvia che colleghi la stazione Termini al campus universitario di Tor Vergata.

L’obiettivo è integrare pienamente la tratta nella rete metropolitana della Capitale, come previsto dal PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), con una linea “G” tutta nuova. I lavori dovevano iniziare nel 2023. E invece, siamo ancora alla fase dei progetti preliminari.

Stop dal campus: il no dell’Università blocca tutto

A far inceppare il meccanismo è stato, ironia della sorte, proprio l’ateneo di Tor Vergata, uno dei beneficiari principali dell’opera. Durante la conferenza dei servizi del novembre 2024, l’università ha bocciato il tracciato previsto su viale della Sorbona, giudicato troppo pericoloso per i pedoni.

Un ostacolo che ha costretto il Comune a rivedere il progetto: da lì l’idea di un viadotto sopraelevato per evitare interferenze con la mobilità pedonale, una modifica che ha richiesto un nuovo iter tecnico e un aggravio di costi di 17 milioni di euro.

Scadenze saltate, ma i fondi sono salvi

Il nuovo cronoprogramma ha compromesso la tempistica iniziale. Il termine per affidare l’appalto – previsto entro il 30 giugno 2025 – è diventato impossibile da rispettare. Serviva una proroga per non perdere i fondi statali.

Roma Capitale ha quindi chiesto e ottenuto dal Ministero delle Infrastrutture il rinvio del termine al 30 settembre 2026. Una boccata d’ossigeno che salva, almeno per ora, l’intero finanziamento.

Un altro anno di servizio per la Termini–Centocelle

Inoltre, è stato chiesto al dipartimento Mobilità di Roma di far proseguire le attività della Termini Centocelle. Come anticipato, almeno secondo quanto c’era scritto nella bozza di piano industriale di Atac, doveva chiudere i battenti a fine 2024.

Invece, a luglio dello scorso anno, era stato prolungato il servizio fino al 30 giugno 2025. Ora, con questo nuovo atto, la ferrovia opererà almeno per altri 12 mesi in attesa di trasformarsi, definitivamente, nella tanto attesa linea G.

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