Puglia

Giornata del rifugiato, UniBa consegna certificazioni a 12 studenti

“I rifugiati non hanno bisogno di simpatia o empatia, ma di una possibilità concreta. Io l’opportunità di studio l’ho avuta grazie all’Università di Bari e a questa città che mi ha accolto”.  A dirlo, con la voce incrinata dall’emozione, è Victor, studente del Sud Sudan, rifugiato in Uganda, che questa mattina 23 giugno, nel centro polifunzionale dell’Ateneo barese, ha raccontato la sua esperienza di formazione interculturale e di come abbia già in mente, al primo anno della specialistica su temi dell’agrifood, di tornare nella sua terra, nell’azienda di famiglia, per far fruttare le competenze tecnologiche acquisite.

Sono 12 gli studenti come Victor, provenienti da Paesi africani, ma anche da Afghanistan, Iran, Siria, India, Yemen e Ucraina, a cui nel corso dell’incontro, il secondo organizzato da Uniba In occasione della Giornata mondiale del rifugiato, sono stati consegnati riconoscimenti e certificazioni digitali per ciò che hanno imparato. Si tratta di un percorso universitario che attiva da 6 anni corridoi con l’obiettivo di supportare e integrare studenti rifugiati e con protezione internazionale nel sistema accademico. Un progetto in cui non c’è solo uno scambio di competenze tra mentori e studenti con background migratorio, ma un intreccio di vite, di umanità degne di essere conosciute e interiorizzate per capire cosa accade ai popoli dei Paesi oscurati dall’Occidente.

Il progetto è guidato dalla professoressa Fausta Scardigno, docente di Sociologia dei processi interculturali e delegata del rettore Stefano Bronzini per il sostegno alle persone rifugiate, e da oggi si arricchisce anche del laboratorio “Scriviamo per essere visti”, introdotto dalla giornalista palestinese Dana Al Sheikh; un modo per dar voce alle storie di questi giovani che hanno tanto, troppo da raccontare.




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