Mercati dopo attacchi USA in Iran: petrolio e gas in rialzo dell’1% | Il Fatto Quotidiano
Agitazione sui mercati, ma senza panico, dopo il week end degli attacchi statunitensi in Iran. Come prevedibile, inizio di contrattazioni al rialzo per gli idrocarburi. Il petrolio Brent, greggio di riferimento per i mercati europei, sale a Londra dell’1%, portandosi sopra i 78 dollari al barile. Solo un mese fa veniva scambiato a 67 dollari. Il gas quota ad Amsterdam 41,5 euro al megawattora, in risalita di circa l’1%. Siamo su valori storicamente molto elevati ma l’impatto dei fatti del weekend resta, per ora, contenuto. Molto dipenderà dalle vicende che riguardano lo stretto di Hormuz, braccio di mare del Golfo Persico da cui transita il 30% del petrolio trasportato via mare nel mondo.
Venendo alle borse, le aperture europee sono fiacche ma senza drammi. Le asiatiche piuttosto incolori con Tokyo a – 0,1% e Hong Kong a + 0,5%. Qui Parigi perde lo 0,5%, Francoforte lo 0,4% e Londra lo 0,3%. Milano arretra dello 0,8%, zavorrata da Stellantis (- 5,7%). Bene i titoli legati a petrolio e difesa come Eni, Leonardo e Saipem.
Il dollaro si rafforza sull’euro dello 0,2% Oro in leggero calo. Domenica le borse mediorientali hanno chiuso quasi tutte in positivo. La scommessa è che l’intervento degli Stati Uniti possa accelerare la fine delle ostilità tra Israele ed Iran piuttosto che portare ad una prolungata destabilizzazione dell’area.
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