L’Italia e il fenomeno delle banconote false: una realtà che resiste
Ogni anno in Italia circolano milioni di banconote, simboli concreti del nostro lavoro, dei nostri sogni e dei nostri risparmi. Ma tra queste, alcune non raccontano storie autentiche: sono banconote false, copie imperfette che cercano di ingannare un sistema sempre più attento. Sebbene il fenomeno sia oggi in calo rispetto agli anni passati grazie ai continui progressi tecnologici della Banca Centrale Europea, il problema non è del tutto scomparso e leggendo i giornali è ben chiaro.
Le statistiche
Secondo i dati ufficiali della Banca d’Italia, nel corso del 2024 sono state ritirate dalla circolazione circa 75.000 banconote false, un numero ridotto rispetto al passato ma comunque significativo. Le regioni in cui si concentra il maggior numero di sequestri sono Lombardia, Lazio e Campania. Non si tratta solo di zone con grandi flussi economici, ma anche di aree con una vivace presenza turistica e commerciale, dove è più facile che una banconota sospetta passi inosservata.
La banconota più frequentemente falsificata? Il biglietto da 20 euro. È una taglia “perfetta” per i truffatori: abbastanza diffusa da non destare sospetti, non sempre controllata alle casse, anzi quasi mai, ma abbastanza di valore da giustificare il rischio di presentarla. Seguono da vicino i tagli da 50 e 100 euro. Le monete, invece, restano un terreno quasi inviolato per i falsari: la loro falsificazione è troppo complessa e poco redditizia rispetto a quella delle banconote. Anche se c’è una notizia recente che parla di falsificazione di monete da utilizzarsi poi per le slot machine, con la speranza quindi di trarne poi una vincita in “denaro vero” e di importo ben superiore.
Riconoscere i falsi: un’arte che tutti possiamo imparare
La buona notizia è che tutti possiamo imparare a difenderci. Riconoscere una banconota falsa non richiede strumenti sofisticati o conoscenze da esperti: basta attenzione, consapevolezza e un pizzico di curiosità. Perché ogni banconota autentica è un piccolo capolavoro di sicurezza e bellezza.
Cominciamo dal tatto. Le vere banconote hanno una consistenza particolare, resistente e leggermente ruvida, dovuta alla speciale fibra di cotone con cui sono stampate. Passando le dita sui margini e sulle cifre in rilievo, si percepisce una sensazione unica che i falsari non riescono a riprodurre con la stessa precisione.
La vista è la nostra alleata più potente. Contro la luce, possiamo osservare diversi elementi: il filigrana, il filo di sicurezza che attraversa verticalmente la banconota, e il ritratto di Europa nella finestra trasparente (introdotto con la nuova serie “Europa”). Ogni dettaglio è studiato per essere inconfondibile, come un’impronta digitale.
Infine, c’è il movimento. Ruotando la banconota, noteremo effetti ottici sorprendenti: numeri cangianti, strisce che cambiano colore, immagini che si muovono. Sono tutti segnali progettati per distinguere il vero dal falso con un solo gesto.
Imparare a riconoscere queste caratteristiche è fondamentale per se stessi, ma anche per gli altri. In un mondo sempre più digitale, potremmo pensare che le banconote stiano perdendo rilevanza. Eppure, proprio perché ancora milioni di persone le usano ogni giorno, è fondamentale saperle leggere e interpretare.