Economia

Tesla lancia i robotaxi ad Austin: per Musk una scommessa da mille miliardi

Premessa necessaria. Potrebbe volerci ancora un decennio prima che l’industria dei robotaxi diventi davvero matura. «Per Tesla e per concorrenti come Waymo (controllata di Alphabet) sarà la fine dell’inizio, non l’inizio della fine», secondo Philip Koopman, docente di ingegneria informatica alla Carnegie Mellon University. Ma per Elon Musk, il debutto del servizio a Austin, Texas, segnato domenica da corse sperimentali su prenotazione, rappresenta molto di più: è il primo tassello di quella che lui stesso definisce la “fase due” di Tesla, un’azienda sempre meno legata all’immagine del produttore di automobili e sempre più proiettata verso i servizi ad alto contenuto di AI, tra robotaxi e robot umanoidi Optimus.

Il primo test su strada

Il servizio, per ora, è stato limitato a una piccola flotta di dieci Model Y con guida autonoma dichiarata di livello 4, attiva in aree circoscritte della città texana, dove Tesla ha il suo quartier generale, e monitorata da personale di sicurezza a bordo. Gli inviti per i primi passeggeri – selezionati tra influencer e clienti fidelizzati – sono stati inviati da Tesla nei giorni scorsi, con corse a tariffa flat di 4,20 dollari. Le vetture si affidano a un sistema basato esclusivamente su telecamere, in controtendenza rispetto ai rivali, che usano anche lidar e radar.

L’avvio del servizio arriva in un momento cruciale per Tesla: le vendite globali sono in calo nel 2025, gli obiettivi dell’anno si stanno allontanando. E in Borsa alcuni downgrade non hanno favorito la ripresa dopo il crollo a inizio giugno, in seguito al duro scontro fra Musk e il presidente Trump sulla legge di bilancio, che ha punito la mobilità elettrica. Durante i primi test, nell’afterhours, andamento piatto per il titolo con scambi rarefatti, a 322,7 dollari.

La grande scommessa di Musk

Il tycoon punta ora sull’AI per rendere attrattiva un’immagine appannata. Obiettivo dichiarato: convincere gli investitori che la capitalizzazione di Tesla, già oggi vicina ai 1.000 miliardi di dollari, potrebbe raddoppiare nel giro di 18-24 mesi. Come sostiene l’analista Dan Ives, uno dei più ottimisti sul titolo: «L’era autonoma di Tesla vale da sola almeno 1 trilione di dollari». Per Musk, insomma, i robotaxi e Optimus non sono solo tecnologia, ma strumenti per giustificare multipli ancora stratosferici, in un momento in cui la concorrenza cresce e la redditività cala.

Nel breve termine, Tesla dovrà superare non poche sfide. La regolamentazione in Texas è permissiva (il nuovo quadro entrerà in vigore a settembre), ma altre piazze come la California richiedono iter molto più rigorosi. La concorrenza poi è agguerrita: Waymo ha già servizi attivi in più città americane, mentre Zoox (Amazon) ha avviato la produzione dei primi modelli. Volkswagen punta a far circolare 1.000 ID.Buzz autonomi tra Amburgo e Los Angeles entro il 2027.


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