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Ignazio Moser sulla figlia Clara Isabel: «Sogno di essere un padre capace di esprimere le emozioni»

Legati da un affetto profondo, Ignazio Moser e il padre Francesco, che il 19 giugno ha compiuto 74 anni, hanno molte cose in comune ma sono diversi in tante cose, tanto che il figlio sogna di essere un genitore differente da quello che il campione di ciclismo è stato per lui.

«Con mia figlia Clara Isabel, che nascerà a ottobre, voglio essere un papà diverso, più affettuoso, più libero nell’esprimere le emozioni», ha dichiarato l’ex gieffino al Corriere del Trentino, «Su questo mio padre è sempre stato un po’ bloccato, ha un mondo di emozioni bellissime dentro, fa fatica a tirarle fuori, ma con il tempo si impara a decifrarle». E ancora: «Quello che conta davvero sono i mille esempi positivi che ci ha dato come padre», ha aggiunto Moser, 33 anni, che aspetta la primogenita dalla moglie Cecilia Rodriguez, sposata nel 2024. «Forse da piccolo facevo un po’ fatica a capire questo lato del suo carattere ma il rigore e la voglia di lottare sempre per emergere che mi ha trasmesso mi hanno aiutato molto nella vita», ha proseguito Ignazio Moser, che si augura che il padre possa rallentare un po’. «La sua vita è stata una corsa, tanto lavoro, tanto impegno nello sport, con la metafora della corsa ciclistica gli auguro di godersi un po’ anche il panorama. Adesso ci sono i nipoti, a breve la nuova nipotina Clara Isabel: so che è molto contento ed emozionato per la piccolina, anche se non lo dimostra…».

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All’inizio Francesco Moser non era entusiasta delle scelte del figlio, adesso invece le cose vanno meglio. «Quello che non si conosce fa sempre un po’ paura. Papà è molto legato alle sue origini, alla terra, lo sport, la mia scelta è stata controcorrente, all’inizio ha fatto fatica a capirla. Ora però sono imprenditore, ho aziende mie, sono meno nel mondo dello spettacolo. Quando parliamo insieme, con papà, è tranquillo, la mia scelta non è più un problema», ha proseguito Moser figlio.

Lui e Cecilia Rodriguez «Fanno una vita tutta loro», ha detto papà Francesco sempre al Corriere del Trentino. E la cosa un po’ gli dispiace. «Ignazio è l’unico perito agrario in famiglia, gli ho sempre detto che al Maso sarebbe utile. Ma i figli bisogna lasciarli liberi».

Per il momento, all’azienda di famiglia Ignazio Moser preferisce costruire da solo la propria strada, così come del resto ha fatto anche il padre da giovane. Non esclude, però, un ritorno: «Sono curioso e ambizioso, volevo mettermi alla prova, vedere cosa c’è nel mondo al di fuori delle Cantine Moser e del Maso, uscire dalla comfort zone. Adesso, a 33 anni, mi godo quest’occasione. Più avanti potrei tornare a lavorare a Trento, in azienda. Qualcosa continuo a farlo anche ora, gestisco i clienti su Milano, mi piace il mondo del vino, non mi sono staccato completamente. E comunque c’è mio fratello Matteo che sta facendo un grande lavoro, è un ottimo capitano».




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