Marche

«Alessandro viveva per il bambino, che choc»


PORTO SAN GIORGIO «Era un ragazzo molto affabile e capace, ha lasciato un ricordo positivo in tutti noi». Così don Vinicio Albanesi ricorda Alessandro Vella, il 48enne annegato per un malore venerdì sera, all’altezza di una spiaggia libera a sud della città, mentre faceva il bagno con il figlio di 10 anni. Una morte che ha lasciato la città attonita e incredula. Persona amabile e stimata, Vella aveva il bagaglio importante di chi ha operato per anni nel settore del sociale che era tutto il suo mondo e la sua vocazione.

La tragedia

Una vocazione che lo aveva portato in modi diversi ma sempre con lo stesso impegno, a prendersi cura del prossimo.

Vella come è stato accertato, è affogato venerdì in seguito ad un malore avuto mentre era in mare con il figlio di 10 anni. Gli accertamenti sono stati condotti dalla Capitaneria di Porto. La procura ha disposto ulteriori accertamenti sul corpo dell’uomo, che quindi è a disposizione della famiglia per il funerale. Oltre al figlio, Vella lascia i genitori e una sorella. Per loro una tragedia immane, ma anche per i tanti colleghi e collaboratori che avevano avuto il privilegio di conoscerlo ed apprezzare le sue doti umane è stata una grande perdita. In passato aveva lavorato alla la comunità di Capodarco, con cui ultimamente collaborava come coordinatore della rete delle famiglie affidatarie per conto dell’associazione Mondo Minore.

«Alessandro, era prima di tutto un educatore – ricorda don Vinicio Albanesi – Si era sempre occupato sia delle famiglie affidatarie che delle famiglie d’adozione. Da noi, era parte integrante del lavoro, anche se da qualche tempo faceva solo 12 ore ma continuava ad occuparsi di affidi e adozioni. Quel bambino era tutta la sua vita. Professionalmente, attualmente operava come educatore altrove. Era un ragazzo molto affabile e capaceha lasciato un ricordo positivo in tutti noi. Aveva preso con grande slancio l’esperienza della famiglia. Questa creatura era tutto per lui». L’uomo viveva solo con il figlio, era una persona molto autonoma ma anche molto riservata. Era originario di Pescara, viveva da tempo a Porto San Giorgio. Dopo aver collaborato con la comunità di Capodarco adesso lavorava, sempre nel sociale, per a cooperativa Nuova Ricerca Agenzia Res. Con la Res collaborava da circa due anni, era coordinatore di un importante servizio territoriale.

I colleghi

Nella coop comprensbile il dolore tra i colleghi. A parlare è la presidente della Res, Renata Del Bello ha così commentato la notizia: «Siamo tutti sotto choc. Nutrivamo grande stima per la sua persona e per il suo operato. Era una persona molto preparata e competente».




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