Abruzzo

Un mutuo da 2,5 milioni senza trasparenza


“La proposta di delibera di autorizzazione da parte del consiglio comunale all’assunzione di mutuo con Cassa depositi e prestiti spa da parte della giunta Ferrara De Cesare Chiavaroli Amicone porterà a indebitare il Comune di Chieti per 2,5 milioni di euro, senza alcuna chiarezza né strategia, in aperta violazione della trasparenza e della responsabilità amministrativa”. A sostenerlo è Vincenzo Ginefra, presidente della commissione Lavori pubblici di Chieti.

“Questa operazione, priva di allegati progettuali, viene come al solito presentata come una grande soluzione, ma è in realtà un’azione (sempre se verrà accettata dalla Cassa Dùdepositi e prestiti ed il Mef) sconsiderata che scaricherà per 20 anni sulle spalle dei cittadini il peso di un debito monumentalmente insostenibile, aggravando ulteriormente il carico fiscale e riducendo i servizi essenziali.

La mancanza di qualsiasi dettaglio sui piani di investimento e le azioni concrete da intraprendere manifesta un quadro di totale incertezza e trasparenza assente, dimostrando un’amministrazione che preferisce apparire con il debito facile alla reale responsabilità verso i cittadini di Chieti. Ricordi che senza Chiavaroli e Iezzi ciò non potrebbe avvenire, caricando di fatto su questi il fardello della responsabilità politica della scelta. Pur riconoscendo la complessità della pesante situazione finanziaria, non possiamo più accettare che i fallimenti politici, amministrativi e finanziari vengano sempre e solo scaricati sui cittadini. Per questo mi sono posto con convinzione all’opposizione. L’amministrazione Ferrara ha il dovere di chiarire con trasparenza se intende tracciare una linea politica netta tra passato e presente. Gli alibi, a nostro avviso, sono ormai esauriti: è il momento di assumersi le proprie responsabilità e di agire con decisione per il bene della comunità con scelte non di comodo ed a solo scopo elettorale, riflettendo anche su quale maggioranza rappresenta e quali personaggi traghetteranno la città finì alle elezioni”, conclude Ginefra.


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