Friuli Venezia Giulia

Solo per senso istituzionale, serve la pace


Udine ospiterà nuovamente la prossima gara della nazionale italiana contro Israele, prevista per ottobre. La decisione è stata comunicata congiuntamente da Ministero dell’Interno e Federcalcio. “Prendiamo atto – si legge in una nota del Sindaco De Toni – che la nostra città è ritenuta in grado di garantire sicurezza ed efficienza per un evento di questa portata”.

Ma non è un normale match calcistico, non per De Toni, che non avanza sorrisi nè entusiasmi, evidenziando le criticità legate alla delicata situazione internazionale. “Considerata la recrudescenza della guerra e le difficili questioni di sicurezza che la gara implica, riteniamo che Udine avesse già dato il proprio contributo”.

La posizione dell’amministrazione e del Primo Cittadino è chiara: “Udine è, dal primo giorno, orientata alla necessità della pace”, ricordando l’impegno con il progetto Rondine e la mozione firmata da tutti i consiglieri di maggioranza, che chiede il cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi, il riconoscimento dello Stato di Palestina come da risoluzione ONU del 1947 e il rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale.

“Se la partita si giocherà qui – conclude  – sarà per senso istituzionale e per ribadire, ancora una volta, l’urgenza della pace, nella speranza che tutte le forze preposte garantiscano la sicurezza dell’evento.”


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