L’autopsia: «Tredicenne morto per annegamento nel laghetto». Lunedì i funerali
È morto per annegamento Riccardo Tascini, il tredicenne deceduto domenica scorsa a Pieve Caina, nel laghetto artificiale di un’azienda agricola dove si trovava per festeggiare la fine dell’anno scolastico. È quanto trapela dall’autopsia eseguita all’istituto di Medicina legale di Perugia dal professor Massimo Lancia. All’esame hanno assistito, tra gli altri, il dottor Sergio Scalise Pantuso per la famiglia del ragazzo, rappresentata dall’avvocato Francesco Blasi, e il professor Mauro Bacci per conto di due degli indagati, madre e figlio, proprietaria del terreno e gestore dell’azienda agricola dove si è consumata la tragedia. Non era invece presente un consulente per la terza indagata, la madre dell’amico a cui Riccardo era stato affidato.
Dramma Dalle prime risultanze non emergerebbero cause legate a elementi esterni o a patologie pregresse: il ragazzo sarebbe entrato in acqua senza avere sufficiente confidenza con il nuoto, e questo avrebbe provocato l’annegamento. Nessuna lesione, né segni riconducibili a un malore.
Indagini La Procura di Spoleto, che ha già aperto un fascicolo per omicidio colposo, sta ora valutando ulteriori accertamenti, anche per chiarire come sia stata gestita la sicurezza dell’area durante la festa e se il laghetto – utilizzato a scopi agricoli – fosse idoneo o meno alla balneazione. L’attenzione è puntata anche sulla sorveglianza esercitata durante l’evento, con particolare riferimento alla posizione del minore e dei presenti al momento dell’incidente. I funerali di Riccardo si terranno lunedì nella chiesa di San Barnaba a Perugia.
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