La crisi delle vocazioni: al Seminario Maggiore di Bressanone neanche un altoatesino – Cronaca
BOLZANO. La crisi delle vocazioni si fa sentire anche in Alto Adige. L’ultima consacrazione risale a tre anni fa e anche nel 2025 non ci saranno nuovi sacerdoti. Attualmente nel Seminario Maggiore di Bressanone, fondato nel lontano 1607, vivono dodici seminaristi che provengono dall’India e dalla Tanzania, ma nessun altoatesino.
“Il calo delle vocazioni sacerdotali e religiose è drammatico, quello dei credenti è ancora più grande e drammatico. Ma non perdo la speranza, altrimenti non sarei cristiano”, commenta dal quotidiano Dolomiten il vescovo di Bolzano e Bressanone Ivo Musser. “Abbiamo un candidato al sacerdozio della nostra Diocesi che sta studiando a Monaco”, informa. “Nei miei quasi 14 anni del mio episcopato, sono morti più di 200 sacerdoti diocesani e religiosi, e ho potuto ordinarne 18 al sacerdozio. Nessuno dovrebbe sorvolare su questa situazione, che la dice lunga sulle falde acquifere spirituali del nostro Paese. Spero che nessuno si rassegni a questa situazione”, aggiunge Muser che ribadisce che il Seminario Maggiore non sarà chiuso.
Bressanone già ora collabora con Trento e Innsbruck, “dove la situazione è la stessa”. Secondo Muser, “il miglior contributo alle nuove vocazioni ecclesiali, in tutta la loro diversità, è – come per le vocazioni sacerdotali e religiose – una vita di battesimo e di cresima, una gioia in Gesù e nella comunità della Chiesa. A proposito: la Chiesa non è mai stata perfetta e impeccabile, eppure ha realizzato e prodotto molte cose buone”, sottolinea il vescovo.