Cristina Fogazzi: «Quando avevo 8 anni mia madre ha tentato il suicidio davanti a me. Tutti hanno sempre cercato l’uomo forte dietro l’Estetista Cinica, ma non c’è»
Tra i momenti più difficili, proprio la depressione della madre, che tentò il suicidio davanti alla figlia quando lei aveva solo 8 anni: «Una sera discutiamo, ha una crisi di nervi e tenta di accoltellarsi davanti a me. Ho chiamato la mia maestra, perché sapeva che avevo una famiglia complicata. Mia mamma è proprio andata fuori di testa, sbatteva la testa per terra. In quella situazione lì tu dici: “Chiamerà la nonna”. Io ho chiamato la maestra perché in realtà non sapevo chi chiamare. Stavo in mezzo a questa guerra, ho imparato. Sono molto brava a gestire le guerre».
Guerre che l’hanno portata a soffrire presto di attacchi di panico, il primo a soli 15 anni. «Prendevo farmaci e non uscivo di casa. Per un sacco di tempo mi sentii una canna nel vento, sentivo di non avere radici, di non avere un radicamento. Il concetto era: “Io non ho le radici, se si alza il vento volo via”. Ho fatto tantissima terapia fino a quando ho capito che il radicamento mio dovevo essere io. Quello che mostro adesso, la solarità…io sono la cosa stabile e ho una bambina dentro piccola alla quale dico: “Ci sono io che ti proteggo”. Ho capito che le canne nel vento possono suonare. Io non ho mai voluto figli perché un po’ sono stati figli i miei genitori e un po’ è come se ci fosse una bambina dentro di me».
Della terapia, i genitori non hanno mai voluto sapere, «negavano questa cosa completamente», ha ricordato Cristina Fogazzi, che a 19 anni è andata via di casa. Prima un periodo con il padre, che però a 50 anni stava con una donna molto più giovane, poi a casa del suo fidanzato dell’epoca, poi da sola, in un appartamento che pagava con il lavoro da receptionist in un negozio. «Per cinque, sei anni non parlo né con uno né con l’altro. Non hanno nemmeno il mio numero di cellulare», ha ricordato riferendosi ai genitori. Un riavvicinamento, poi, c’è stato, specie da quando alla madre è stato diagnosticato un disturbo bipolare. Un’altra guerra: «Abbiamo lottato dieci anni per stabilizzarle l’umore».
Le difficoltà hanno temprato Cristina Fogazzi, che sul fronte professionale ha avuto un’intuizione rivelatasi poi vincente. Tutto è partito da un centro estetico e dal desiderio di realizzare delle vignette da appendere alle pareti. «Apro questo centro estetico e non so bene come promuoverlo. Conosco questa blogger e mentre stiamo chiacchierando io le dico: “Sai, vorrei fare delle vignette da appendere nel centro estetico”. Nel mondo dell’estetica c’è sempre questa cosa: “Cara, tesoro, ma che bella pelle”. Voglio un po’ sfatare questo mito per cui: “Ho la cellulite, cosa posso fare? Chiamiamo Chuck Norris”. Erano fatte così, cioè molto dissacranti. Lei mi guarda e mi dice: “Ma questi non sono quadretti per il centro estetico, questa è una pagina Facebook che spacca”. Apriamo la pagina e pubblico solo queste vignette per un po’, “L’Estetista Cinica”. Sostanzialmente questa cosa la faccio per fare pubblicità al centro estetico. Funziona e poi un bel giorno una mia cliente mi dice: “Ho acquistato le quote di un’azienda che fa prodotti cosmetici, perché non ti fai fare la linea per il centro?” e mi fa queste prime 30 creme con marchio Veralab. Sono stata sicuramente fortunata, si sono incastrate delle cose, però dopo 10 anni, perché quest’anno Veralab festeggia 10 anni, non si può pensare di aver avuto 10 anni di fortuna. Nonostante tutti abbiano sempre cercato l’uomo forte dietro L’Estetista Cinica, spiace dirlo, non c’è l’uomo forte, io di scelte in questi anni ne ho fatte tante e ci tengo a difendere questa parte di imprenditrice».
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