Inchiesta sulla polizia locale, Gianluca Giurato sospeso dall’incarico di comandante
Genova. Gianluca Giurato non è più il comandante della polizia locale di Genova. Venerdì infatti il Comune ha adottato un provvedimento di rotazione straordinaria del personale dirigente, con il quale ha assegnato Giurato l’incarico di dirigente della direzione Ambiente, sospendendolo contestualmente dall’incarico di direttore di Area Polizia Locale.
La direzione è temporaneamente affidata al vice comandante Fabio Manzo. Una decisione legata, ovviamente, all’inchiesta aperta dalla procura di Genova che coinvolge non soltanto Giurato, ma anche l’ex assessore Sergio Gambino (che si è auto sospeso da Fratelli d’Italia, ma resta consigliere comunale) e quindici agenti della polizia locale.
A Giurato viene contestato il reato di rivelazione di segreto d’ufficio in relazione alle informazioni arrivate al quotidiano La Verità sull’incidente in cui era stata coinvolta Silvia Salis, oggi sindaca, nel maggio del 2023. Informazioni trapelate nel periodo di campagna elettorale, che secondo la procura sarebbero state diffuse per danneggiare Salis. A questo si aggiunge l’altro filone, spinoso e complesso, degli agenti di polizia locale indagati per presunte violenze e abusi su persone fermate e perquisite
“Il provvedimento di rotazione straordinaria è stato adottato a tutela del Corpo della Polizia Locale di Genova e del Comune di Genova, ad esito di istruttoria interna che ha ritenuto sussistente il rischio, anche solo potenziale, che la permanenza del dirigente interessato nell’attuale posizione possa inficiare il regolare svolgimento dell’attività amministrativa e il perseguimento del pubblico interesse”, fa sapere il Comune.
L’amministrazione sottolinea di avere tenuto conto “non solo della contestazione penale, ma anche del più ampio contesto d’indagine, che, pur non concernente direttamente la posizione penalmente rilevante del dirigente interessato, costituisce comunque indice di una non adeguata vigilanza e gestione del personale”.
Giurato nei giorni scorsi, attraverso i suoi avvocati Fabiana Cilio e Giorgio Franchini, aveva chiarito che “l’accostamento della figura del comandante Giurato a un’attività di ‘dossieraggio’, termine implicante un’indebita e clandestina raccolta di informazioni e dati al fine di utilizzarli per screditare terze persone, nel caso in questione, la figura della candidata sindaca, è gravemente lesiva della reputazione dello stesso, il quale vanta una carriera priva di qualsiasi censura e da sempre rispettosa della funzione pubblica ricoperta”.
Giurato ha anche chiarito la sua posizione sull’altro filone di inchiesta, quello che riguarda la polizia locale di Genova, su presunti pestaggi e altri comportamenti illeciti da parte di 15 agenti.
“Relativamente al separato procedimento a carico di alcuni operatori della polizia locale, nel quale il comandante Giurato non è indagato, si precisa che non risponde al vero la notizia, apparsa su alcune testate giornalistiche, che lo stesso, in seguito a segnalazione da parte di due appartenenti alla polizia locale riguardante presunti comportamenti violenti e illeciti commessi da personale del Reparto Sicurezza Urbana, non sarebbe mai intervenuto, così da costringere le medesime agenti a sporgere denuncia in procura”.