Sulle concessioni autostradali il ruolo dell’Autorità dei trasporti
Egregio Direttore,
già da qualche giorno leggiamo di notizie riportate dalla vostra testata in merito alla delibera 75/2025 di questa Autorità. Le manifestiamo il nostro apprezzamento per l’attenzione data al tema, peraltro di grande rilevanza pubblica, delle concessioni autostradali.
Il ruolo del giornalismo di approfondimento è essenziale per favorire una corretta informazione e stimolare un dibattito consapevole, su questioni che toccano la qualità del servizio e l’efficienza delle infrastrutture a beneficio dell’intera collettività. Riservandoci di fornire puntuali indicazioni su alcuni temi sollevati, a nostro parere non correttamente esposti, al termine del procedimento in corso, riteniamo doveroso fornire alcune precisazioni.
In primo luogo, preme sottolineare come l’azione dell’Autorità, e in particolare dell’attuale Consiliatura, si sia sempre ispirata a criteri di dialogo aperto e costruttivo con tutti i soggetti coinvolti. A riprova di ciò, si ricordano le numerose iniziative di confronto con tutte le parti interessate promosse da ART (indagini conoscitive, call for input, audizioni, consultazioni), strumenti concreti di ascolto e partecipazione. A queste si aggiunge una costante disponibilità dell’Autorità a colloquiare anche al di fuori dell’iter procedurale di definizione delle nuove misure regolatorie, con lo scopo di approfondire le osservazioni delle parti e favorire una interazione trasparente e produttiva.
Occorre, poi, richiamare l’attenzione sulla delicatezza della fase di consultazione attualmente in corso. Questa fase, come noto, è strutturata proprio per consentire a tutti i portatori di interesse di presentare le proprie osservazioni e proposte, in un contesto istituzionale idoneo a promuovere una sintesi equilibrata tra esigenze spesso eterogenee. In questo quadro, interventi pubblici attraverso i media, per quanto animati da spirito costruttivo, rischiano di interferire con il corretto svolgimento dell’attività regolatoria, minandone l’indipendenza e l’equilibrio.
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