Intelligenza artificiale, Sardegna sul podio: ma mancano 9500 addetti – Cagliaripad.it
In Sardegna il 23,4% delle imprese con dipendenti ha già adottato l’intelligenza artificiale per migliorare prodotti, servizi e processi interni. Si tratta di quasi 4.967 aziende, di cui ben 1.161 artigiane. Un dato che posiziona l’isola al terzo posto in Italia, dietro le Marche con il 27,5% e al Veneto con il 24%, sopra la media nazionale del 19,3%.
È quanto emerge dallo studio “I pionieri dell’IA” condotto dall’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna, che ha elaborato dati di UnionCamere, Ministero del Lavoro, Sistema Excelsior e Istat. Le imprese isolane utilizzano l’IA per ottimizzare la sicurezza informatica, migliorare la gestione dei clienti e dei fornitori, rafforzare i sistemi di videosorveglianza, analizzare dati complessi e automatizzare i processi produttivi.
Secondo il presidente di Confartigianato Sardegna, Giacomo Meloni, “l’intelligenza artificiale non sostituisce l’uomo, lo potenzia. La sfida è saperla governare”. Meloni sottolinea anche che “i dati dimostrano come il tessuto imprenditoriale sardo non sia solo reattivo, ma anche coraggioso nell’innovare”.
Le applicazioni più diffuse dell’IA tra le micro e piccole imprese artigiane riguardano in primo luogo la gestione economico-finanziaria, seguita dal marketing e dall’e-commerce. Meno frequente ma comunque presente è l’uso dell’IA per la gestione dei clienti, la produzione e la sicurezza digitale. I settori più coinvolti sono i servizi, le costruzioni, il manifatturiero, i trasporti e la logistica, oltre a comparti come ambiente, ospitalità e comunicazione.
A livello territoriale, nella provincia Sassari-Gallura 1.751 imprese utilizzano l’intelligenza artificiale, di cui 430 sono artigiane (24.6%), nella provincia di Cagliari 1.494 imprese di cui 247 artigiane (il 16,5%), nel Sud Sardegna su 750 realtà 214 sono artigiane (28,5%), a Nuoro su 585 attività ben 173 artigiane (29,6) e Oristano con 387 imprese di cui 97 artigiane (25,1%).
Dall’analisi emerge anche che le imprese sarde hanno previsto l’entrata di quasi 18mila lavoratori con elevate competenze digitali avanzate pari al 11,2% del totale delle entrate annuali. Di questi, circa 9.500 addetti sono difficili da trovare, con una percentuale equivalente del 52,7%.
Tuttavia, lo stesso studio mette in luce una criticità importante: il 69,5% delle imprese sarde non sa come integrare l’IA nei propri processi produttivi o gestionali, mentre il 15,6% ritiene che il proprio business non trarrebbe benefici da questa tecnologia. Questo gap evidenzia l’urgenza di un maggiore investimento in formazione e orientamento.
Il segretario di Confartigianato Sardegna, Daniele Serra, conferma che l’organizzazione è già attiva sul fronte della formazione per aiutare le imprese a colmare queste lacune. “I dati ci dicono che si deve agire su due fronti. Il primo è sicuramente la formazione attraverso un maggior impegno in fase di orientamento e dei rapporti con le istituzioni formative per arrivare ad avere figure e competenze adeguate alle necessità delle imprese, campo sul quale da tempo. In ogni caso emerge la necessità di aumentare le conoscenze delle imprese sulle applicazioni dell’IA – conclude Serra – con investimenti mirati in informazione e formazione”.
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