Umbria

Trasporto pubblico, gara per i bus in quattro lotti. Cgil e Cisal contro la Regione, scatta lo stato di agitazione


Cgil e Cisal contro la giunta di Stefania Proietti. I due sindacati hanno annunciato ufficialmente lo stato di agitazione e l’avvio delle procedure di raffreddamento in merito alla gara del trasporto pubblico locale (Tpl) in Umbria. La mobilitazione è stata resa nota dai segretari generali delle due organizzazioni, rispettivamente Ciro Zeno e Cristian Di Girolamo.

La gara del Tpl “è un punto di riferimento cruciale per il settore – hanno spiegato Zeno e Di Girolamo –. Già alla precedente giunta regionale, che per prima aveva optato per la gara a quattro lotti, avevamo contestato il fatto che tale modalità di gara avrebbe comportato il rischio di smantellamento del settore, con un impatto devastante sul lavoro e sulla qualità del servizio, con lavoratori privi di impiego in alcuni periodi dell’anno, oltre che esuberi di personale e tagli di servizi in interi territori e comuni. La stessa contestazione la facciamo all’attuale giunta regionale. L’ormai certa scelta della gara a quattro lotti anche da parte dell’attuale governo della Regione, che l’ha prevista nella delibera di giunta dell’11 giugno, la mette infatti al paro della precedente, viste anche le promesse fatte in campagna elettorale”.

Secondo i due sindacati “proseguendo sulla via dei quattro lotti, la giunta si rende partecipe del disastro avviato dalla precedente giunta di destra, provocando una perdita di occupazione e di servizi e il fallimento dei trasporti in Umbria che hanno ormai già iniziato il conto alla rovescia verso il declino”. E ancora: “Grazie al confronto con l’amministrazione regionale attuale – hanno sottolineato ancora Zeno e Di Girolamo – abbiamo avuto la conferma che sarebbe possibile una gara a lotto unico, anche se la giunta ha poi optato per la gara a quattro lotti. È stata sfatata la questione dell’impossibilità e illegalità di una gara a lotto unico, da noi rivendicato da sempre. Tuttavia, l’assenza di progressi da parte dell’amministrazione Proietti su maggiori tutele da garantire ai lavoratori, misure che a oggi rimangono solo promesse che temiamo siano dello stesso spessore di quelle dette in campagna elettorale, ci ha spinto ad annunciare lo stato di agitazione, con possibili azioni di sciopero per salvaguardare il lavoro e il diritto alla mobilità dei cittadini. I lavoratori e i cittadini umbri hanno già ricevuto una volta promesse non mantenute e non credono più nemmeno in questa amministrazione. La situazione resta dunque tesa e ci attendiamo un intervento risolutivo da parte della Regione Umbria che fa ancora in tempo ad aggiustare il tiro per evitare il disastro dei trasporti”.


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