Cultura

Max Fuschetto – Sniper Alley – To My Brother

Uno degli autori in grado veramente di evocare tanti mondi sonori differenti, trovando sempre soluzioni musicali originali e suggestive, è senz’altro Max Fuschetto, compositore di lungo corso mai troppo celebrato secondo i suoi meriti.

Credit: Pietro Previti

Nei suoi lavori la creatività pura ha sempre viaggiato a briglie sciolte, risultando però funzionale e centrata a seconda del singolo progetto, come ci suggerisce il precedente, pregevole, “Ritmico non ritmico”.

Nel corso della sua carriera, infatti, l’artista napoletano ha esplorato vari universi musicali, concedendosi il lusso di sperimentare ma anche focalizzandosi talvolta su determinati versanti.
La predilezione per suoni atmosferici, dal forte imprinting cinematografico però non è mai stata messa in discussione; non sono rari gli esempi di suoi pezzi utilizzati in colonne sonore ma mai si era cimentato dall’inizio a realizzare egli stesso una soundtrack completa di un’opera filmica.

L’occasione, propizia, è avvenuta per il docufilm “Sniper Alley” (di Cristiana Lucia Grilli e Francesco Toscani) su Džemil Hodžic, intento a preservare la memoria fotografica dell’assedio di Sarajevo.
Una storia toccante, a maggior ragione perché lo stesso protagonista visse in prima persona gli orrori della guerra, avendo perso il fratello Amel, all’epoca sedicenne, che Fuschetto ha valorizzato oltremodo in ogni sua parte.

L’apparato musicale ovviamente segue il corso degli eventi, con la narrazione scandita via via da suoni al più acustici e minimali: il rintocco felice di un pianoforte, la dolcezza del violino e del violoncello ma anche suggestivi fiati quali tromboni, clarinetti, corno inglese, oboe e altri ancora.

Difficile scindere le singole tracce, nonostante si avverti uno scarto musicale tra di esse, tra divagazioni ancestrali, momenti spirituali e recupero della tradizione popolare; in ogni caso le sensazioni più forti a mio avviso si avvertono nell’iniziale “No Man Is An Island”, in “Durme Durme” o nell’omaggio a Nick Drake (“L’Escalier de Drake”)

Ne esce un’opera composita, ricchissima – pur nella sua brevità – e profonda, che sa veramente emozionare toccando le corde più sensibili.

Concedetevi l’ascolto di un disco denso di qualità come “Sniper Alley – To My Brother”, esempio tangibile di come una formazione alta, classica, si possa calare nella realtà più quotidiana e terrena, laddove ci siano esperienza, studio e indubbio talento.


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