Fiammetta Borsellino: Papà tra le tracce della maturità? Bellissimo, ha dedicato la vita ai giovani
“E’ una bellissima sorpresa, sono felice ed emozionata. Vuol dire che tutto l’enorme lavoro che stiamo facendo nelle scuole è stato riconosciuto. Sono certa che i ragazzi non si troveranno impreparati”.
Fiammetta Borsellino, la figlia più piccola del giudice ucciso in via d’Amelio da Cosa nostra, ha appena saputo che tra le tracce della maturità c’è una frase di suo padre, dedicata ai giovani come speranza.
Cosa hanno significato i giovani nella vita di suo padre?
“Moltissimo. Mio padre ha dedicato tutta la sua vita ai giovani. Lo ha dimostrato con i fatti. Lui credeva nell’antimafia della prevenzione non in quella della repressione. L’antimafia che offre opportunità, che coltiva bellezza, passioni, sapere per tenere lontani i ragazzi dalle sirene della criminalità. Mio padre non ha mai smesso di lottare per i giovani, neanche negli ultimi giorni così travagliati della sua vita quando trovò il tempo di indirizzare una lettera agli alunni di una scuola di Padova”.
Quali speranze un magistrato impegnato nella lotta ai boss di Cosa nostra riponeva nei giovani?
“Trovare il modo di indirizzarli verso interessi sani. Uno dei suoi più grandi obiettivi, come era stato per Rocco Chinnici, era quello di incidere sul traffico di stupefacenti per tagliare le gambe agli spacciatori. Era un suo chiodo fisso”.
Cosa dovrebbero scrivere i ragazzi in questo tema?
“Dovrebbero sviluppare il messaggio che ha lasciato loro la testimonianza di un uomo che ha sempre coniugato il suo lavoro di magistrato all’impegno civile. E’ quello che racconto ogni giorno nelle centinaia di scuole in cui mi chiamano a parlare. Quest’anno non ho fatto altro che girare l’Italia da sud a nord, un impegno gravosissimo ma entusiasmante. Vado dove posso ed evidentemente anche questo impegno, mio come di tante altre persone, riesce a lasciare un segno”.
La scelta di questa traccia è anche un riconoscimento del valore dell’educazione alla legalità in un momento in cui la lotta alla mafia non sembra una priorità dell’agenda politica?
“Sicuramente. Non sarà una priorità dell’agenda politica ma lo è nel lavoro di centinaia e centinaia di insegnanti e di altre figure che ogni giorno nei territori, nelle scuole, rendono viva la memoria di Paolo Borsellino e di quelli come lui. C’è una sensibilità e una spinta dal basso incredibile. Il mio termometro sono le mille richieste che mi arrivano dalle scuole e dalle università. Per questo sono sicura che oggi i ragazzi hanno tutti gli strumenti per svolgere un buon tema. E mi piacerebbe poi poterne leggere qualcuno per apprezzare il segno che la vita di mio padre ha lasciato in loro”.
Source link