Lazio

Non parliamo dei folli del mondo, parliamo del fiore di magnolia

Oggi non voglio parlare di quello strano essere che fa strage d’innocenti, e neppure di guerre nucleari che mai ci saranno salvo i potenti del mondo non siano del tutto folli, giacché ci rimetterebbero pure loro e i loro figli, anche se riguardo a questi ultimi non credo i potenti del mondo si facciamo molto scrupoli. Oggi voglio parlarvi del mio fiore di magnolia.

L’ho colto ieri mattina, il bocciolo, ancora chiuso, stretti i petali al punto da farmi dubitare potessero schiudersi, allentare l’abbraccio. Sono ricchissimi di fiori gli alberi di magnolia, e non credo se l’abbiano a male se cogli un bocciolo e te lo porti a casa. Al più chiedete il permesso all’albero. Sicuramente ve lo concederà.

Non è un fiorellino, non è un fiore, è qualcosa di più importante. Sembra di carne il fiore di magnolia. Una carne bianca, delicata, profumata, tra le foglie verdi, brillanti, spesse, forti. Il bocciolo del fiore di magnolia pesa. Te ne accorgi mentre lo cogli, mentre lo porti a casa. Un fiore importante, il fiore di magnolia. Il mio bocciolo nel vaso con l’acqua, deve averci riflettuto durante la notte.

Sapeva che aspettavo, speravo mi rivelasse il suo segreto. E mi ha accontentato. Si è schiuso stamattina e ha diffuso in tutta la stanza il profumo inebriante. Come ogni estate non mi delude mai il fiore di magnolia. Se vi nasce una bambina bellissima, chiamatela Magnolia.

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