Umbria

i “ponti” di Marianelli, le “divergenze” di Porena


Ultimo giro e poi ermellino. Martedì 17 giugno l’atto finale: il ballottaggio tra Massimiliano Marianelli e Daniele Porena per diventare il nuovo rettore dell’Università di Perugia e governare fino al 2031. 

Elezioni all’Unipg, dove eravamo rimasti 

La prima votazione si è conclusa con il professore di Storia della filosofia che mette a referto 405,378 voti e con il professore di Diritto costituzionale e pubblico che ne fa segnare 298,048. Un distacco importante, quindi, di circa 107 voti. Il terzo è Luca Gammaitoni con 289,906 voti, il quarto è Paolo Carbone (96,978 voti) e il quinto Marcello Signorelli (52,676). L’affluenza si è fermata all’82% circa. 

Pochi giorni dopo arriva l’ufficializzazione il primo e per il momento unico accordo tra candidati: la ‘convergenza’, per usare le loro parole, tra Luca Gammaitoni e Massimiliano Marianelli. Un accordo con programma comune che porterà in caso di elezione del direttore del Fissuf all’ingresso del fisico nella governance con delega alla Sanità. Il ticket si somma ai cento e più voti di distacco della prima tornata elettorale e insieme proiettano una importante ipoteca sul 17 giugno. Ma il verdetto, come sempre, è un onore riservato alle urne. Nessun accordo – almeno ufficialmente – per Porena, Carbone e Signorelli. 

I ponti di Massimiliano Marianelli 

“Più di 400 voti e oltre 700 persone hanno espresso fiducia nel nostro progetto: a ciascuna e ciascuno di voi va la mia gratitudine sincera – scrive sui social Massimiliano Marianelli – . Ringrazio il professor Luca Gammaitoni per la convergenza che si è creata su alcuni punti fondamentali del nostro programma. È un segnale importante di apertura trasparente al dialogo, è un segnale di unità orientata al bene della nostra Istituzione”. E ancora: “Vi chiedo di confermare, con forza e convinzione, il vostro sostegno. E mi rivolgo anche a chi non ha potuto votare al primo turno: è il momento di partecipare. Insieme, solo insieme, possiamo davvero “prenderci cura” della nostra Università”, è l’appello al voto del candidato.

“Il messaggio che portiamo è semplice e deciso: unire, non dividere; costruire “ponti” non schieramenti. Vogliamo un’Università che cresca nel dialogo, una comunità in cui le persone si riconoscano, si ascoltino e si prendano cura le une delle altre, in quello spazio del “tra” che è luogo di relazioni: studentesse, studenti, personale tecnico-amministrativo e bibliotecario, docenti, collaboratori ed esperti linguistici, partecipi di quella dimensione relazionale che tiene insieme e dà senso alla nostra comunità. Una comunità che si fonda sull’impegno a non lasciare indietro nessuno, in cui ogni persona conta e deve potersi sentire parte attiva e riconosciuta”, prosegue Marianelli.

“Il nostro metodo – evidenzia il professore – ormai è ben noto: ascolto, partecipazione, programmazione condivisa. Non è uno slogan, ma una visione concreta: mettere al centro chi si sente ai margini, valorizzare ogni voce, costruire insieme una realtà sempre più giusta e coesa. Anche le nostre priorità sono chiare: prenderci cura delle urgenze che toccano tutti i Dipartimenti, dalla manutenzione degli edifici al benessere delle persone e alla loro crescita professionale. Ci impegniamo per un reclutamento efficace e giusto, ma anche per un’idea alta dell’Università, fedele ai suoi valori fondanti”.

Per Marianelli “oggi più che mai, in un contesto sociale che invoca pace e giustizia, l’Università deve tornare al centro del dibattito culturale e civile. L’Università degli Studi di Perugia, in questa regione, ha il dovere e l’opportunità di farsi promotrice di un rinnovato interesse su questi temi: per noi, per chi verrà dopo di noi. Mi propongo come un Rettore indipendente, libero da ogni condizionamento, interno ed esterno e quindi capace di scelte coraggiose: scelte che intendo sempre condividere con la comunità accademica, mettendo al centro persone e relazioni: mettere al centro l’altro, la cura e le relazioni, non è debolezza, al contrario è un messaggio forte e deciso di chi, e per questo mi propongo, con altrettanta forza e determinazione intende mettere al centro, oltre l’interesse individuale, l’affermazione del bene di tutti che è il bene della nostra istituzione, il bene dell’Università”.

Le divergenze di Daniele Porena 

“Alziamo la testa – scrive il candidato Daniele Porena sui social – . In questi ultimi giorni di confronto elettorale, così importanti per il futuro della nostra Comunità, voglio condividere con voi una riflessione che non è il frutto di un calcolo razionale ma che nasce dal cuore”. E ancora: “Come sapete, è stato realizzato un accordo in base al quale il professor Gammaitoni sosterrà la candidatura del professor Marianelli nel ballottaggio ormai prossimo. La notizia ha stimolato facili e comprensibili reazioni e ha provocato, in modo sempre più insistente, voci circa una mia possibile rinuncia alla candidatura. Ho ascoltato queste voci: le ho ascoltate tutte e le ho prese sul serio. Vi confesso: ho anche davvero considerato l’ipotesi di farmi da parte. Ma poi ho ripensato a un percorso partito da lontano: quel percorso che abbiamo costruito e attraversato insieme”, prosegue Porena.

“Ho riflettuto sul senso profondo della partecipazione democratica, sulla ricchezza che il pluralismo delle idee rappresenta e, soprattutto, ho pensato alla responsabilità che avverto verso tutti coloro i quali, guardandomi negli occhi, mi hanno accordato la loro fiducia – evidenzia il professore – . Rispetto l’accordo raggiunto dai due Colleghi: hanno la mia stima e la mia massima considerazione. Mi ostino però a credere che la democrazia non sia un percorso da costruire sempre e soltanto “a tavolino” ma che possa e debba seguire anche traiettorie più spontanee. Traiettorie dove, oltre alle convergenze, vi sia spazio anche per sane e legittime divergenze. E credo anche che il diritto di scegliere debba essere sempre preservato e garantito fino in fondo”.

E ancora: “Per queste ragioni ho deciso di andare avanti. Per rispetto verso la nostra Comunità e per coerenza con i principi che ho onorato in ogni momento di questo confronto elettorale: correttezza, trasparenza e senso profondo della nostra Istituzione. Non è, evidentemente, solo una scelta personale. È un gesto di fiducia nella libertà, nella partecipazione e nella dignità che ci contraddistingue come singoli e come Comunità. È un invito a credere, ancora una volta, che il nostro antico e glorioso Ateneo non meriti soluzioni preconfezionate ma un vero e autentico confronto tra una pluralità di proposte e di idee”.

“Vado avanti – conclude Porena – . E lo faccio con fiducia e determinazione: con la speranza che questo scatto d’orgoglio possa accendere una nuova luce in ciascuno di noi. Perché possa brillare ancora più splendente la stella del nostro Ateneo nel più grande firmamento accademico, in Italia come nel mondo”. 

L’appello di Gammaitoni 

“Martedì si vota per il ballottaggio ed è molto importante andare a votare – scrive sui social Luca Gammaitoni – . Posso capire che la data avanzata di voto e possibili delusioni derivanti dalla prima votazione, rischino di indurre la tentazione di non andare a votare. Sarebbe sbagliato, perché il voto è espressione di democrazia e la nostra Università ha bisogno di esercizio continuo ed effettivo di democrazia. In questo senso, ho apprezzato la decisione del professor Daniele Porena, segno di maturità e di affidabilità, di restare in gioco e di misurarsi in questo ballottaggio”. E ancora: “Come sapete – prosegue – , assieme a molti di coloro che hanno votato per me nella prima votazione, ho scelto di appoggiare in questo ballottaggio il professor Massimiliano Marianelli. Vi invito a fare altrettanto, nella speranza che la nostra Università possa crescere e migliorare, per raggiungere il gruppo dei migliori Atenei in Italia e in Europa”.

Ballottaggio, come si vota 

Per il ballottaggio – fissato per il 17 giugno – ci saranno le stesse modalità del primo turno: e quindi voto in modalità elettronica in quattro seggi nell’Aula Magna dell’Unipg che resteranno aperti dalle ore 8.30 alle ore 18.30.

Ballottaggio, chi può votare

L’elettorato attivo per la carica di rettore, scrive l’ateneo, “spetta ai professori di ruolo di prima e seconda fascia, ai ricercatori di ruolo e ai ricercatori a tempo determinato, per un totale di 960 aventi diritto, nonché ai membri del consiglio studentesco e ai rappresentanti degli studenti in senato accademico, in consiglio di amministrazione e nei consigli di dipartimento (169 voti totali). Infine, hanno diritto di voto anche tutte le unità di personale di ruolo tecnico, amministrativo, bibliotecario, Cel e dirigenziale (956 in totale), con voto ponderato pari al 20% delle elettrici e degli elettori”. 


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