Referendum. A Modena ha votato il 43,91% degli aventi diritto
Sono stati tra i 59.045 (43,97%) e i 58.980 (43,92%), a seconda delle schede ritirate in base ai quesiti, i modenesi che domenica 8 e lunedì 9 giugno hanno votato per i cinque Referendum su lavoro e cittadinanza che non hanno raggiunto il quorum del 50 per cento a livello nazionale. L’adesione al voto nel capoluogo è stata del 43,91 per cento degli aventi diritto (134.283 elettori).
Il voto nei 190 seggi ordinari e in quelli speciali si è svolto con regolarità e lo scrutinio delle cinque schede si è concluso intorno alle 20.00.
Nella città di Modena tutti i quesiti hanno visto prevalere il Sì, i risultati sono da considerare ancora provvisori.
Per l’abrogazione della disciplina dei licenziamenti illegittimi nel contratto a tutele crescenti (scheda verde), hanno votato Sì 51.196 elettori (88,57%) e No 6.610 (11,43 %); per l’abrogazione parziale della normativa sui licenziamenti nelle piccole imprese (scheda arancione), hanno votato Sì 50.295 elettori (87,13 %) e No 7.426 (12,87 %); per la modifica delle regole per il contratto a termine (scheda grigia) hanno votato Sì 51.301 elettori (88,94 %) e No 6.382 (11,06 %); per l’abrogazione della responsabilità solidale negli appalti in caso di infortuni (scheda rosso rubino) hanno votato Sì 50.783 elettori (87,73 %) e No 7.104 (12,27 %); infine, per la riduzione del periodo minimo di residenza per la richiesta della cittadinanza italiana da parte di stranieri extracomunitari (scheda gialla) hanno votato Sì 40.117 elettori (69,06 %) e No 17.972 (30,94 %).
Le schede bianche e nulle sono state, nei diversi quesiti, tra le 956 e le 1.265.
Nei giorni precedenti il voto l’Anagrafe comunale, con l’apertura straordinaria tra giovedì a domenica, ha rilasciato 1.690 tessere elettorali. Complessivamente, la macchina elettorale ha coinvolto 200 persone tra addetti dell’Ufficio anagrafe, operatori di Polizia locale e dipendenti comunale addetti alle varie operazioni necessarie al corretto funzionamento delle operazioni di voto.
Il segretario della Federazione provinciale, Reggianini, commenta la tornata referendaria:
“Non possiamo dirci soddisfatti dall’esito complessivo dei referendum, che non hanno raggiunto il quorum. Ciò detto, la fotografia che restituiscono l’Emilia-Romagna, e il territorio della provincia di Modena in particolare è molto diverso da quello di altre zone del Paese: alle urne sono andate oltre 200 mila cittadini, una percentuale che, rapportata alla totalità degli aventi diritto al voto, colloca i nostri territori in vetta in termini di sensibilità a temi come quelli oggetto di consultazione e, in assoluto, rispetto all’esercizio del diritto di votare ed esprimersi.”
In provincia di Modena, il risultato si traduce in 206.000 persone che si sono recate alle urne, attestando una forte partecipazione, non troppo distante da quella vista alle elezioni regionali dello scorso novembre. Inoltre, in numerosi centri, da Modena città a Carpi, passando per Nonantola, Soliera e Castelfranco Emilia, si supera ampiamente il 40% degli aventi diritto.”
“Questa consapevolezza deve spingerci a rimboccarci le maniche, impegnandoci per le battaglie di giustizia sociale che, se anche in tale frangente non hanno superato questo scoglio, non passano certo in secondo piano. Ci sono temi centrali, come la sicurezza sul lavoro, le tutele dei lavoratori, l’integrazione dei cittadini di origine straniera, che non sono e non potranno mai essere oggetto di tatticismo politico. Giuste battaglie che il centrosinistra modenese e italiano continuerà ad affrontare, con l’obiettivo di farle diventare sfide di tanti.”
“In chiusura, ci tengo particolarmente a ringraziare le centinaia di volontarie e volontari, tutte e tutti i militanti che si sono spesi senza risparmio in questa campagna elettorale. Continueremo a portare la bandiera delle battaglie civili di giustizia sociale, anche per onorare il loro impegno”.
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