Fabriano, invita i colleghi alle urne per il referendum e ora rischia il posto di lavoro. Bufera dopo il tweet dell’imprenditore Crescentini
FABRIANO Per aver invitato i colleghi a recarsi alle urne per il referendum, un operaio rischia il posto di lavoro. Scoppia la bufera social dopo il tweet dell’imprenditore fabrianese Marcello Crescentini. «Ho un dipendente sotto contratto, oggi alla pausa colazione aizzava gli altri di andare a votare perché sarebbe l’unico modo per tutelare chi lavora. Il contratto gli scade il 30 giugno. Dopo ci pensa Landini», ha scritto Crescentini su X (ex Twitter) all’1.30 di ieri.
Il riferimento al segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, è apparso a molti come un commento sarcastico, che suggerirebbe che le sorti del lavoratore con il contratto in scadenza saranno lasciate nelle mani del sindacato.
Il post pubblicato dall’imprenditore fabrianese sul suo profilo social ha suscitato sdegno in tutta Italia, a partire da Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, che ha espresso «solidarietà all’operaio che involontariamente ha mostrato con il suo coraggio il clima che regna in molti luoghi di lavoro». I referendum in programma per l’8 e il 9 giugno sono promossi dalla Cgil e vertono su temi legati alla precarietà e alla tutela dei lavoratori.
I quesiti riguardano l’abrogazione di norme che consentono il rinnovo illimitato dei contratti a termine, l’utilizzo esteso dei contratti di somministrazione e i limiti ai licenziamenti nelle aziende con meno di 15 dipendenti. Sul caso è intervenuta anche la Cgil, con un comunicato firmato dal segretario generale di Ancona Gianluca Toni e da Pierpaolo Pullini della Camera del Lavoro di Fabriano. Il sindacato ha annunciato che è pronto a percorrere «ogni strada ed ogni tipo di verifica, anche con gli enti preposti», offrendo pieno supporto al lavoratore. L’imprenditore Crescentini, al momento, non ha reso alcuna ulteriore dichiarazione pubblica.