Toscana

in fortezza tre repliche sold out per i ragazzi della Cesalpino

Marco Polo che interroga l’imperatore Kublai Khan sulle città del suo immenso impero, ha accolto venerdì 6 giugno 2025 il pubblico all’ingresso della Fortezza Medicea di Arezzo.

150 studenti dell’istituto comprensivo Cesalpino, ispirandosi a Le città invisibili di Italo Calvino, con un testo scritto dai ragazzi stessi nato da suggestioni ed emozioni, hanno raccontato la città non solo come luogo fisico, ma come spazio dell’anima e proiezione dei desideri e dei sogni.

Del resto “d’una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda” scrive Calvino.

Scrittore attento, appassionato di letteratura, di politica, di critica letteraria, di giornalismo, di linguaggio: è difficile trovare un argomento d’attualità di cui Calvino non si sia in qualche modo interessato.     

Quest’anno ricorrono i quaranta anni dalla sua morte. 

E gli studenti della classe 2F della scuola media aretina assieme ai bambini delle quinte classi delle scuole Gamurrini, Leonardo Bruni e Pio Borri, hanno deciso di mettere in scena una rappresentazione suggestiva e ricca di significati.

I costumi e le scenografie, realizzati in percorsi di Pcto da studenti delle scuole superiori, mostrano come la collaborazione tra ordini di scuola possa generare progetti autentici, multidisciplinari, immersivi.

6-8

“Le città che ho visto non sono fatte solo di pietre e mura – racconta al pubblico Marco della 2F che ricopre magnificamente il ruolo di Marco Polo – sono fatte di memoria, di desideri, di segni e di linguaggi. Sono luoghi dove gli uomini non scambiano soltanto merci ma parole, sogni e ricordi”.

“Parole, sogni, ricordi? – risponde l’altrettanto talentuoso Paolo della 2F perfettamente calato nei panni dell’imperatore Khan – eppure tutto sembra svanire, ogni città che conquisto. Ogni terra che aggiungo al mio impero mi sembra più vuota della precedente”.

Le città che i ragazzi della Cesalpino hanno raccontato al pubblico da tutto esaurito in ben tre repliche pomeridiane dello spettacolo sono Eufemia, Teodora, Zaira, Diomira, Ottavia, Leonia e Marozia.

Quadri bellissimi, tra sogno e fantasia, con la capacità dell’immaginario di figurarsi luoghi inesistenti in cui nascondersi o in cui trovare un posto. L’ingresso della fortezza con le sue stanze che diventa teatro itinerante tra dialoghi, racconti, musiche e danze. Tutto semplicemente magico e coinvolgente.

“Un viaggio nella città della memoria o della fantasia è valido se non più bello quanto un viaggio in un luogo reale – interviene la Dirigente Scolastica dell’I.C. Cesalpino Sandra Guidelli – non importa quale città cerchiamo, è uno specchio, un riflesso di quello che siamo e finché continueremo a costruirla l’uno per l’altro, potremo riconoscerla ogni volta chiamandola casa”.


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