Umbria

Tari, stanziate risorse comunali per le agevolazioni alle famiglie fragili: come fare richiesta


Esenzioni e sostegni per quanto riguarda il pagamento della Tariffa per lo smaltimento dei rifiuti a Perugia. Palazzo dei Priori ha varato un pacchetto di risorse per garantire l’accesso equo e inclusivo ai servizi essenziali, mettendo al centro la tutela dei cittadini e delle cittadine più fragili.

“Una delle leve fondamentali per raggiungere questo obiettivo è la riduzione della pressione fiscale a carico delle fasce più deboli” assicura l’assessora Alessandra Sartore, annunciando che il bilancio comunale 2025 prevede lo stanziamento completo delle risorse necessarie a sostenere tutte le famiglie con un indicatore Isee inferiore a 9.000 euro (che corrisponde generalmente a un reddito familiare basso, considerando che l’Isee è un indicatore che tiene conto sia del reddito che del patrimonio, e varia in base a reddito complessivo del nucleo familiare, patrimonio mobiliare e immobiliare, numero di componenti del nucleo familiare, presenza di minori, disabili, anziani).

Le misure previste dal Comune di Perugia

Isee fino a 6.000 euro: esenzione totale; Isee da 6.001 a 7.500 euro: contributo pari al 50% (cioè si paga metà della somma prevista); Isee da 7.501 a 9.000 euro: contributo pari al 30% (riduzione di un terzo, di fatto).

È prevista inoltre una riduzione dedicata alle famiglie con più di tre figli e un Isee inferiore a 20.000 euro.

Le domande possono essere presentate entro il 30 giugno 2025, con la procedura online attraverso il sito ufficiale www.comune.perugia.it oppure con il supporto gratuito del servizio Digipass Perugia, prenotando un appuntamento al numero 335 1200989.

L’assessora Sartore e la sindaca Ferdinandi hanno postato un video sui social con il quale hanno annunciato una campagna informativa attraverso i propri canali istituzionali e alcuni spazi pubbliciTari in città, per ricordare a tutti i contribuenti di questa possibilità e della scadenza del 30 giugno 2025.

“Un’amministrazione giusta – dichiarano – è quella che sa coniugare responsabilità fiscale e solidarietà, mettendo al centro le persone e i loro bisogni reali”.

Aumenti delle Tariffe Tari

Il Consiglio Comunale di Perugia ha approvato un incremento delle Tariffe Tari per il 2025, pari al 6,47% per le utenze domestiche e al 6,02% per quelle non domestiche. Questo aumento è stato giustificato come un adeguamento imposto a livello nazionale, in linea con le direttive dell’Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), e recepito da tutti i Comuni italiani. In particolare, l’incremento è dovuto al rinvio al 2025 dei costi eccedenti del 2024, come previsto dalle soglie Arera.

Le responsabilità

L’approvazione degli aumenti ha scatenato polemiche tra maggioranza e opposizione. La giunta attuale, guidata dal sindaco Ferdinandi, ha attribuito la responsabilità dell’aumento alla precedente amministrazione Romizi, sostenendo che le nuove Tariffe erano già state approvate con deliberazione consiliare n. 50 del 29 aprile 2024.

L’opposizione, tuttavia, ha criticato l’attuale amministrazione per non aver adottato misure alternative per contenere i costi, come la revisione del contratto di servizio o l’implementazione di piani per incentivare la raccolta differenziata e la riduzione dei rifiuti.

I Consumatori

Le associazioni dei consumatori hanno espresso preoccupazione per l’impatto che questi aumenti avranno sulle famiglie e sulle imprese locali. Molti cittadini ritengono che l’aumento della Tari sia un ulteriore peso economico in un periodo già difficile, caratterizzato da inflazione e aumento del costo della vita.

Inoltre, alcune associazioni hanno sottolineato che l’aumento della Tari potrebbe essere evitato attraverso una gestione più efficiente dei servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Ad esempio, la mancata realizzazione di un termovalorizzatore è stata indicata come una delle cause dell’aumento dei costi di smaltimento, che vengono poi trasferiti ai cittadini, ma anche la scarsa quota ricavata dalla vendita dei materiali riciclati o i costi per la raccolta notturna.

Dall’introduzione della raccolta differenziata, i cittadini hanno assistito al continuo aumento della quota annuale da pagare per lo smaltimento dei rifiuti, a fronte delle dichiarazioni che assicuravano la Tariffa puntuale e il pagamento di quello che si produceva, con abbassamento dei costi a carico delle famiglie. È accaduto l’esatto contrario.

Le associazioni dei consumatori continuano a chiedere una gestione più efficiente dei servizi e una maggiore trasparenza nella determinazione delle Tariffe.


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