Cardiologia dell’ospedale di Vibo: una pizzeria dona due sedie a rotelle
Bel gesto di solidarietà dei titolari della pizzeria “Premiata Forneria” che hanno donato due sedie a rotelle al reparto di cardiologia dell’ospedale di Vibo: «Fare del bene non stanca mai».
VIBO VALENTIA – Un gesto concreto, semplice e profondamente umano quello di Antonio D’Angelo e Gaetano Tolomeo, titolari della nota pizzeria “Premiata Forneria” , che nei giorni scorsi hanno donato due sedie a rotelle al reparto di Cardiologia dell’ospedale “Jazzolino” di Vibo Valentia, guidato dal primario Alfredo De Nardo.
IL GESTO DI SOLIDARIETÀ DEI TITOLARI DELLA PIZZERIA DI VIBO
Un’iniziativa di solidarietà nata dal desiderio di essere vicini a chi soffre e a chi, ogni giorno, combatte in corsia tra mille difficoltà: «Con questa donazione – hanno spiegato i due imprenditori – vogliamo ringraziare l’Asp di Vibo per l’opportunità e lanciare un messaggio: invitiamo colleghi commercianti, amici e imprenditori del territorio a fare lo stesso: insieme possiamo davvero fare la differenza, perché fare del bene non stanca mai. Con piccoli gesti si possono ottenere grandi risultati».


Il dottor De Nardo ha espresso profonda gratitudine per il dono, sottolineando quanto anche le azioni più semplici possano fare la differenza: «Un grazie sentito a nome di tutto il reparto. Ogni segno di attenzione verso il nostro lavoro e i nostri pazienti è un’iniezione di fiducia e motivazione».
ALTRE SEDIE A ROTELLE PRESTO ALL’OSPEDALE DI TROPEA
L’iniziativa, che ha trovato grande apprezzamento tra il personale sanitario, non si fermerà qui: nei prossimi giorni i due imprenditori consegneranno altre due carrozzine al reparto oncologico dell’ospedale di Tropea.
Non è, questo, il primo gesto di solidarietà promosso da Gaetano e Antonio: già lo scorso 25 febbraio, infatti, i due avevano donato due sedie a rotelle al centro riabilitativo Casa di Carità di Vibo, confermando un impegno costante verso il territorio. Un esempio di cittadinanza attiva che unisce spirito imprenditoriale e sensibilità sociale.
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