«Avevo perso il cellulare e ho chiesto aiuto». La cocaina rosa nell’acqua
FABRIANO Ha raccontato di essere stato drogato e violentato per tre volte nella stessa notte da un ristoratore a cui aveva chiesto aiuto, dopo una serata trascorsa in discoteca. «Avevo smarrito il cellulare, volevo chiamare mio padre perché mi venisse a prendere, ma lui ha abusato di me», ha riferito il 17enne ai carabinieri. Versione che ha confermato ieri in tribunale, ascoltato in forma protetta dal gip Carlo Masini con la formula dell’incidente probatorio.
La ricostruzione
Per la presunta violenza sessuale pluriaggravata è indagato a piede libero un ristoratore di 45 anni, titolare di un locale a Fabriano.
Il giovane ha spiegato di aver subito l’aggressione nella notte tra l’1 e il 2 febbraio scorsi. Ha riferito di essere andato in discoteca con alcuni amici quella sera, a Fabriano. A un certo punto si sarebbe accorto di aver perso il cellulare e, dopo aver provato a cercarlo insieme a un amico, non riuscendo a trovarlo, si sarebbe allontanato da solo dal locale. Nei dintorni avrebbe notato la presenza dell’uomo, il 45enne, che si trovava davanti al proprio ristorante. Il ragazzo gli avrebbe quindi chiesto aiuto per mettersi in contatto con il padre e il ristoratore lo avrebbe fatto entrare all’interno del locale per consentirgli di usare il telefono. È da quel momento che, secondo quanto denunciato, sarebbero avvenuti gli episodi di violenza. Il ristoratore gli avrebbe offerto un bicchier d’acqua che, sempre secondo il racconto del ragazzo, avrebbe avuto un sapore amaro. Dopo averla bevuta, avrebbe iniziato a sentirsi male, entrando in uno stato confusionale.
Il minorenne sostiene di essere stato drogato e, in quella condizione, di aver subito tre episodi di abuso: due dietro al bancone del bar e uno nel bagno del ristorante. Ricorda di aver notato, accanto al bicchiere, delle tracce sospette sul bancone che ritiene compatibili con cocaina rosa. Gli accertamenti tossicologici effettuati in ospedale hanno confermato la presenza di cocaina nel sangue.
Dopo essere uscito dal locale, sotto choc, il ragazzo ha trovato un passaggio in auto fino a casa. Ha confessato al padre di non sentirsi bene, così all’alba sono andati al pronto soccorso di Fabriano. Dapprima al giovane è stato prescritto del calmante, perché era molto agitato. Ma poi, tornato a casa, il padre, preoccupato, ha deciso di riportarlo all’ospedale. E qui, da esami più approfonditi, sarebbero emersi i segni delle violenze subite. Quindi è scattata la denuncia ai carabinieri. Il 17enne, assistito dall’avvocato Ruggero Benvenuto, è riuscito a riconoscere il presunto orco sui social, grazie ad alcuni tatuaggi. Il ristoratore, difeso dall’avvocato Riccardo Ragni, respinge ogni accusa. Sostiene che il ragazzo è entrato nel ristorante, ha utilizzato il cellulare per inviare un messaggio vocale al padre, ha bevuto un bicchiere d’acqua ed è uscito. L’indagato è già stato sottoposto a interrogatorio e avrebbe indicato alcuni testimoni a suo favore. La Procura dovrà valutare se chiudere le indagini e chiedere il rinvio a giudizio oppure archiviare il caso.