Ambiente

Valorizzazione e tutela dell’agroalimentare al Padiglione Italia – Prodotti Tipici

I prodotti agroalimentari, la loro
tutela e la loro valorizzazione sono stati al centro
dell’incontro ‘Indicazioni geografiche: un ponte tra Italia e
Giappone’, organizzato al Padiglione Italia di Expo 2025 Osaka e
promosso dalla Fondazione Qualivita e da Origin Italia, con il
supporto del ministero dell’Agricoltura, della sovranità
alimentare e delle Foreste.

   
Un momento di confronto bilaterale di alto livello tra
rappresentanti istituzionali e del sistema produttivo dei due
Paesi, Italia e il Giappone, entrambi fortemente impegnati nella
protezione della qualità agroalimentare, che hanno avviato negli
anni un proficuo scambio di buone pratiche che ha contribuito
allo sviluppo di sistemi di governance solidi e coerenti con
l’Accordo di partenariato economico Ue-Giappone, entrato in
vigore il 1 febbraio 2019.

   
Un accordo che, secondo Mauro Rosati, direttore della
Fondazione Qualivita, “rappresenta un passo decisivo verso il
riconoscimento delle Indicazioni geografiche non solo come asset
economici, ma anche come espressione del patrimonio produttivo,
culturale e sociale dei territori”.

   
Rosati sottolinea anche la legge promulgata nel 2014 in
Giappone per le indicazioni geografiche, che “è uguale a quella
europea e ci ha permesso tante attività commerciali” ricordando
anche che nel 2023 “abbiamo fatto un aggiornamento con i
funzionari del ministero, insieme alla Commissione europea che
ha sancito di nuovo una grande collaborazione tra Giappone e
Italia”.

   
All’evento, a cui ha partecipato Cesare Baldrighi, il
presidente di Origin Italia, erano presenti anche Shuichi
Matsumoto, Senior Director, Intellectual Property Division del
ministero dell’Agricoltura giapponese e Issei Ebata, direttore
della Segreteria del consiglio giapponese delle Ig. È
intervenuto anche Sergio Marchi, Direttore generale di Ismea,
che sottolinea come “la bilancia commerciale” dell’Italia verso
il Giappone “vale circa 8,2 miliardi complessivamente” e “su
questo paniere il settore agroalimentare occupa circa il 24%,
con 2 miliardi, e come si può vedere la tendenza è assolutamente
incrementale, quindi un mercato espansivo”. Ismea è l’istituto
per i servizi al mercato agricolo e alimentare, è un ente
pubblico economico vigilato dal ministero dell’agricoltura col
compito di fornire strumenti informativi, assicurativi e
finanziari al mondo dell’agricoltura e di promuovere
un’agricoltura competitiva, innovativa e sostenibile dal punto
di vista economico, sociale e ambientale.

   
“I prodotti italiani maggiormente apprezzati sono i vini, sia
i vini fermi che gli spumanti” aggiunge Marchi, rimarcando però
che il Paese del Sol Levante “apprezza anche i vini rossi, in
questo senso in leggera controtendenza rispetto al mercato”.

   
I dati sono “assolutamente significativi per quanto riguarda
i vini” spiega Marchi, e c’è “una grande preferenza per l’Ig,
per l’indicazione geografica, prodotti che costituiscono circa
il 50% del valore dell’export, circa il 75% del volume e il 82%
del valore dell’export per quanto riguarda i vini”.

   
Di questi 2 miliardi che vale il settore agroalimentare,
aggiunge ancora il direttore generale di Ismea, “circa metà, un
miliardo, sono assorbiti dal tabacco, questo grazie a un accordo
sottoscritto nel 2023 dal ministero dell’Agricoltura italiano e
una multinazionale del tabacco giapponese, che consente di
valorizzare questo prodotto coltivato in Italia ed esportato”.

   
Come rimarca ancora Rosati, in Europa “abbiamo circa 80
miliardi di valori delle indicazioni geografiche” che “sono una
colonna portante del lavoro alimentare europeo”. “Per quanto
riguarda l’Italia, siamo i primi con 890 indicazioni
geografiche” e il “nostro valore è di 20 miliardi, quindi un
quarto delle indicazioni geografiche in tutta Europa”.

   
Numeri importanti testimoniati anche dagli impiegati nel
settore: “Gli altri Paesi hanno 20-30 persone” che lavorano nel
settore dell’Ig, “in Italia abbiamo 4.000 persone che lavorano
per garantire la qualità delle indicazioni geografiche” conclude
Rosati.

   
L’evento si è concluso con una doppia degustazione di
prodotti italiani: da una parte i formaggi Dop, Parmigiano
Reggiano Dop e Grana Padano Dop, a cura di Afidop, dall’altra
una selezione di oli extravergine di oliva Dop e Igp.

   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »