Popolare Sondrio e quel (garbato) «no, grazie» di Ing
Come aveva accolto l’invito a esaminare il dossier su Banca Popolare di Sondrio, così Ing ha già archiviato il file. La scelta, secondo quanto risulta al Sole 24 Ore, è stata comunicata con un garbato «no, grazie» dal fronte olandese e mette la parola fine a un corteggiamento mai sbocciato davvero. Il campo, salvo clamorosi colpi di scena, resta ora libero per l’istituto modenese che si prepara a lanciare la propria Ops nella seconda metà di giugno.
L’interesse
Un interesse, quello della banca dei Paesi Bassi, emerso tra le righe lo scorso aprile quando Carlo Cimbri, amministratore delegato di Unipol (primo azionista sia di Bper che di Sondrio), aveva evocato l’arrivo di un potenziale concorrente estero. «Pare che un gruppo dai colori arancioni abbia dato mandato a legali locali di studiare un’operazione sulla Popolare di Sondrio», aveva dichiarato il manager, aggiungendo con pragmatismo: «Non abbiamo amici o nemici eterni, eterni sono solo i nostri interessi. Se ci fanno commuovere, siamo aperti a qualsiasi cosa. Poi, come italiano, preferirei un consolidamento del sistema finanziario nazionale piuttosto che una scorribanda di stranieri».
Il contatto
Nelle scorse settimane un contatto tra Ing e Pop Sondrio c’è stato, orchestrato tramite advisor e facilitato da una parte dalla volontà di PopSo di smarcarsi dalle mire di Bper e dell’altra dal desiderio di Ing di crescere. Lo stesso ceo di Ing, Steven van Rijswijk, non aveva fatto mistero di essere «alla ricerca di acquisizioni per crescere in Germania, Italia e Spagna». Tuttavia tra il dire e l’offrire c’è di mezzo il bilancino delle sinergie e delle convenienze. E soprattutto, nel caso specifico, c’è da considerare il vento politico che sembra soffiare in Europa, poco favorevole a operazioni trans-nazionali. Tutto ciò deve aver spinto il board olandese a soprassedere. Tanto che, dopo i primi contatti esplorativi, dal vertice della banca arancione sarebbe arrivato un diniego a procedere. Contattate dal Sole 24Ore, entrambe le banche non hanno rilasciato commenti.
L’ok Consob
Ad oggi Bper resta così l’unico offerente sul campo. Forte di una proposta da 4,3 miliardi in “carta” annunciata a febbraio, l’istituto modenese – sostenuto da Unipol – dopo l’ok al prospetto da parte della Consob, arrivato ieri, si prepara a lanciare la propria Ops il 16 giugno e fino al’11 luglio. Un’operazione presentata come «naturale» da Cimbri, data la comunanza di origini e partecipazioni tra i due ex istituti popolari. Ma che ora dovrà superare il banco di prova e le resistenze di Pop. Sondrio – che la prossima settimana terrà il cda per dare il giudizio sull’Ops – nel test delle adesioni. Il 35% – soglia di Bper per rendere l’Ops efficace – è a portata di mano, ma l’obiettivo è andare ben oltre. Si vedrà quanto a Sondrio daranno battaglia.
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