Sport

Coni, Carraro si candida e lancia il suo programma: “Serve dialogo con il governo”


Sì, c’è anche lui, Franco Carraro, 85 anni, il “poltronissimo” che ha attraversato un’epoca, non solo sportiva visto che è stato ministro, sindaco di Roma, senatore. Tutto.

Franco Carraro si candida alla presidenza Coni

Franco Carraro ha presentato intorno a mezzogiorno, tardi rispetto alle sue abitudini mattiniere, la sua candidatura alla presidenza del Coni, allegando una memoria legale sulla sua eleggibilità. In pieno contrasto con quella di Abodi. Contestualmente Carraro ha inviato per mail agli 81 grandi elettori il suo programma. Ha scritto: “Il Consiglio Nazionale del Coni è composto dai Membri del CIO, dai rappresentanti degli Atleti e dei Tecnici, dai Presidenti delle Federazioni Nazionali, e dai Rappresentanti delle Discipline Sportive Associate, degli Enti di Promozione Sportiva e delle Associazioni Benemerite. Sono stati eletti da 114.038 Società con 14.619.314 tesserati, la più numerosa organizzazione di volontariato d’Italia. Le norme sul vincolo e sul lavoro sportivo, giuste sul piano etico e sociale, hanno creato oneri economici e appesantimenti burocratici alle Società e Associazioni Sportive, in un momento drammatico nel mondo. Il Coni deve formulare al Governo e al Parlamento proposte concrete per aiutarle”.

Il programma di Carraro

E ancora, prosegue Carraro: “Dal dicembre 2018 Governo e Parlamento hanno deciso di incentivare la pratica sportiva nella scuola e nella società civile. È quindi logico che chi ha grande esperienza accumulata in tanti anni di attività e di supplenza, la metta a disposizione del Governo, delle Regioni e dei Comuni. Il Coni è un Ente Pubblico, Sport e Salute è una Spa di proprietà pubblica, nella quale l’80% di chi lavora ha maturato la propria professionalità in Coni Servizi. Per obbligo istituzionale e nell’interesse dello sport, debbono collaborare e fare sinergia. Nel 2026 l’Italia ospiterà i Giochi di Milano Cortina e i Giochi del Mediterraneo di Taranto. Il ricambio ai vertici del Coni imposto dalla legge non deve interferire sui due Comitati Organizzatori, che dovranno terminare il proprio lavoro in continuità. La strategia e le conseguenti decisioni devono essere assunte dal Consiglio Nazionale che si avvale del lavoro di sue Commissioni e riunioni informali. È indispensabile un dibattito al quale tutti si sentano in condizione di poter dare concretamente il proprio apporto. Con questi presupposti metto a disposizione del Consiglio Nazionale la mia candidatura alla Presidenza del Coni. Laddove fossi eletto – conclude Carraro – proporrei alla Giunta Carlo Mornati, che ha svolto un eccellente lavoro, come Segretario Generale; continuerebbe ad operare con tutto l’attuale staff, formato da eccellenti professionisti che hanno consentito a Giovanni Malagò di operare al meglio per tre mandati sportivamente straordinari”.

La corsa al Coni: i candidati

Carraro, che ha totale rispetto di Malagò e lo ha sempre difeso, ora sarà rivale (pericoloso) soprattutto di Luca Pancalli e Luciano Buonfiglio. Gli altri contano poco. Si è candidato all’ultimo anche Pierluigi Giancamilli, dirigente del pentathlon moderno (rivale del presidente della Federazione Fabrizio Bittner, legatissimo a Barelli anche come responsabile sport di Forza Italia). I candidati alla presidenza del Cio erano stati sette in primavera: vinse l’ex campionessa africana Kirsty Coventy grazie all’appoggio di Thomas Bach. Al Coni sono otto, un record (e chissà se positivo). Si vota il 26 giugno al Cpo dell’Acqua Acetosa. Dopo la tappa decisiva di oggi inizia la vera volata elettorale: tutti i “portatore di interesse legittimo” hanno la possibilità eventualmente di fare ricorso ai vari giudizi del Coni (qualcuno si schiererà contro Carraro?). La vicenda potrebbe finire addirittura al Tar del Lazio in piena estate. Giovanni Malagò sperava ovviamente di potersi ricandidare per il quarto mandato, o almeno di poter restare un altro anno: questa situazione, con tutti questi rivali e con queste tensioni, non lo rende certo felice. Ha promesso comunque la sua opinione, un suo appoggio sarebbe importante perché Malagò muove ancora non pochi voti e perché comunque resterà in Giunta Coni, con diritto di voto, in quanto membro Cio. E resterà anche presidente della Fondazione olimpica di Milano-Cortina 2026.

Cio e Credito Sportivo insieme per lo sviluppo sostenibile

Una nuova alleanza tra sport, finanza e sviluppo sostenibile: l’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale S.p.A. (ICSC) ha siglato un protocollo d’intesa con il Cio per rafforzare il ruolo dello sport come strumento di inclusione sociale, di innovazione e di rigenerazione urbana sostenibile attraverso le infrastrutture sportive. L’intesa mira a rafforzare le sinergie tra le due istituzioni attraverso la promozione di iniziative finanziarie congiunte, la condivisione e lo sviluppo di strumenti di misurazione di impatto, basati sulla metodologia del Social Return on Investment e il rafforzamento delle competenze attraverso programmi di formazione, assistenza tecnica e pianificazione strategica degli investimenti.


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