Buonissima Torino: perché la speciale edizione estiva è l’occasione giusta per scoprire la gastronomia piemontese (e non solo)
Buonissima Torino, l’evento gastronomico che negli anni ha portato nel capoluogo torinese i più grandi nomi della gastronomia internazionale (da Ferran Adrià a Massimo Bottura, da Alain Ducasse a René Redzepi, da Virgilio Martinez a Mauro Uliassi), torna a giugno con una speciale Summer Edition. Ed è l’occasione giusta per fare un giro a Torino alla scoperta di piatti vecchi e nuovi, e per scoprire chef che arrivano davvero da tutto il mondo. Non solo per Buonissima, ma anche per la The World’s 50 Best Restaurants, l’evento più celebre del fine dining, che proprio in quei giorni fa tappa in città con la sua prima edizione italiana.
Quindi, una scorpacciata di ottimo cibo, verrebbe da dire. Già, perché da un lato ci sono le 50 Best Signature Sessions, le cene organizzate intorno alla premiazione dei cinquanta migliori chef del mondo in alcuni locali di Torino e dintorni. Si passa dal Ristorante la Gardenia di Caluso (stella verde Michelin), che ospita martedì 17 giugno lo chef Nicolai Nørregaard del Kadeau di Copenaghen, al pranzo organizzato in uno dei due tre stelle piemontesi (nonché trentanovesimo ristorante in classifica della 50 Best), Piazza Duomo ad Alba, dove lo chef Enrico Crippa si cimenterà in una quattro mani con Hiroyasu Kawate, chef del Florilège di Tokyo (che occupa la posizione ventuno nella 50 Best Restaurants).
E poi, dall’altro lato, dal 17 al 21 giugno 2025 c’è appunto Buonissima Summer Edition con un programma di oltre venticinque eventi che, caratteristica di questa manifestazione, sono davvero per tutte le tasche.
Ci sono infatti le diciassette cene in piola (la storica osteria piemontese) di «Piolissima», che con 30 euro a persona danno accesso a piatti della tradizione (su tutti, le immancabili acciughe al bagnetto verde), convivalità e brindisi a vino rosso (della casa o in bottiglia, poco importa).
Dall’altra parte ci sono le cene più legate all’alta ristorazione, ma in una veste nuova, che mescola per la prima volta top e pop nelle «Pop Up Dinner». Per dire, Matteo Baronetto, cresciuto alla corte di Carlo Cracco e poi diventato un cuoco di punta in città (ha ottenuto la stella Michelin al Ristorante del Cambio), cucinerà nel popolarissimo Lao, custode della migliore tradizione della cucina cinese. Gabriele Eusebi, del Ristorante SanTommaso 10, ospita invece Errico Recanati, maestro della brace nel Ristorante Andreina, 1 Stella Michelin a Loreto (AN). Paolo Griffa, una stella Michelin al Caffè Nazionale di Aosta, va a cucinare al ristorante Opera – Ingegno e Creatività, dove lo chef Stefano Sforza e Scatto, il ristorante fine dining delle Gallerie d’Italia – Torino guidato dai Costardi Bros, apre la sua cucina allo chef Dennis Panzeri de La Piola di Piazza Duomo ad Alba. Ma soprattutto, martedì 17 giugno, in un appuntamento letteralmente eccezionale, Massimiliano Alajmo, che con la sua famiglia detiene tre Stelle Michelin a Rubano (Padova), si presta con grande simpatia a cucinare in una delle osterie più veraci della città, le Antiche Sere della famiglia Rota.
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