Puglia

Le opere degli studenti nella splendida chiesa di “Santa Teresa”: inaugurata la mostra


BrindisiReport


Redazione
02 giugno 2025 17:53





La cittadinanza ha potuto ammirare in tutto il suo splendore la chiesa di Santa Teresa dei Carmelitani Scalzi, in occasione dell’inaugurazione della mostra “La repubblica italiana e i suoi simboli”, in cui sono stare esposte le opere realizzate dagli studenti di alcuni istituti della provincia di Brindisi. L’evento si è svolto stamattina (lunedì 2 luglio), prima dell’avvio delle celebrazioni della Festa della Repubblica, organizzate dalla prefettura di Brindisi. 

La chiesa, oggi sede del Museo Diocesano, fu voluta nel 1671 dal canonico Francesco Monetta per l’ordine dei Carmelitani Scalzi. L’opera, completata nel 1697 da Giuseppe Zimbalo, è un tipico esempio di architettura barocca, con rimandi alla cultura salentina. L’interno presenta una pianta a croce latina, con navata unica e transetto, e conserva l’originale impianto tardo seicentesco. Vi sono piccole cappelle laterali con dipinti del XVII-XVIII secolo. La cappella dedicata ai Santi Medici (Cosma e Damiano) ospita statue in cartapesta e testimonianze del loro culto, legato a una confraternita attiva fino al 1971.

Nella cappella della Madonna del Carmelo, un’epigrafe ricorda Aloysio Ferreyra, castellano, che istituì il Monte dei Giannizzeri (attivo fino al 1940) per aiutare donne e soldati spagnoli in difficoltà.

Le fonti menzionano tele di pittori come Francesco Saverio Altobello (“Educazione di Maria Vergine”), Serafino Elmo (1696-1777) con soggetti legati a Santa Teresa e alla Madonna del Carmine, Umberto Colonna (1913-1993) autore della Madonna del Rosario e dipinti sui soffitti, e Lucillo Simone Grassi (1895-1972) che nel 1942 realizzò opere sui Santi Medici per le testate del transetto.

Tra gli arredi della fine del ‘600 si annovera il coro ligneo. Interventi settecenteschi hanno aggiunto decorazioni in stucco e altari in marmi policromi. L’attiguo convento, dedicato ai Santi Gioacchino ed Andrea, con il suo ampio chiostro, è attualmente sede dell’Archivio di Stato. Fu abbandonato dai Carmelitani nel 1807 a causa della soppressione dei beni ecclesiastici


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