The Pattern Speaks: Lo shoegaze che si fa metallico :: Le Recensioni di OndaRock
Austin e Glasgow: difficile immaginare due luoghi così lontani e nello stesso connessi dalla passione per il rock psichedelico più estremo.
Il debutto dei Skloss è uno schiaffo sonoro a base di hard rock psichedelico, post-metal e shoegaze filtrato da un’attitudine heavy-metal.
Karen Skloss (Moving Panoramas) e Sandy Carson (Iglomat) ergono muri del suono apparentemente impenetrabili, ma dietro l’energico insieme di riff robusti e batterie possenti si cela una struttura compositiva solida e non priva di qualche momento di tenerezza (“Plugged Into Jupiter”).
Nell’incrociare stoner-metal e shoegaze, “The Pattern Speaks” resta intelligentemente in bilico tra impeto e razionalità, anche negli episodi più prevedibili (“Imagine 100 Dads”) rispetta i canoni dei crescendo di riff e voci dell’hard rock (“Upper Attic”), flirta con la drone music (“Dead Bone”) e marchia a fuoco la definizione di genere espressa dal gruppo (space-gaze) con una travolgente progressione di riff viscerali e voci spettrali, che sintetizza nel migliore dei modi le potenzialità del duo (“Mind Hive”).
Album che non lascia indifferenti, l’esordio degli Skloss è un’iniezione d’energia di cui avevamo bisogno. Ora non resta che attendere il prossimo passo di questo promettente duo noise-rock.
25/05/2025