Viaggi e turismo

Agrigento da fare a passo lento sulle orme di Pirandello e tra i giardini del Mediterraneo

Akragas per i greci, Girgenti per i normanni, “la città dei preti e delle campane a morto” per Luigi Pirandello, che nacque, visse e giace ad Agrigento. La letteratura è uno dei file rouge del programma di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025.. Una conferma è la “Festa del Viaggio”, dal 26 al 30 maggio un evento promosso da Agrigento Capitale della Cultura 2025 con la Strada degli Scrittori, all’interno del progetto “Le Piazze della Capitale”, un’occasione imperdibile per esplorare, attraverso parole e immagini, i miti, le storie e i luoghi incantati della Valle dei Templi e delle “piazze” letterarie della città. In contemporanea (28,29,30 maggio) al Teatro Pirandello c’è “Liolà Fest”, una rassegna dedicata all’arte, alla cultura e alla creatività. Fulcro della manifestazione il Teatro Luigi Pirandello, gioiello architettonico, con interni riccamente decorati, stucchi e dipinti che richiamano i fasti della Sicilia ottocentesca, e che porta a scoprire la vita dello scrittore, Premio Nobel per la Letteratura nel 1934.

Letteratura e botanica

In realtà in questo angolo di Sicilia un altro connubio felice è quello tra patrimonio botanico e letteratura che si può vivere partecipando (anche solo per qualche tappa) a Il Giardino del Mediterraneo, un itinerario messo a punto da Roberto Bruccoleri, operatore culturale che si è ispirato al libro del Professor Giuseppe Barbera Il Giardino del Mediterraneo. Storie e paesaggi da Omero all’Antropocene . Il tour ripercorre alcuni dei luoghi e dei paesaggi raccontati da Barbera nel testo, con uno sguardo agronomo e biologico e l’altro letterario e culturale. Tra le tappe c’è la Valle dei Templi e il Giardino della Kolymbethra ad Agrigento.

Girgenti sulle orme di Luigi Pirandello

Si inizia fuori città alla casa natale di Luigi Pirandello a Caos (oggi di proprietà della Regione Sicilia nei pressi di Porto Empedocle), costruzione rurale di fine Settecento, posta su un altopiano a strapiombo sul mare, punteggiato da ulivi e querce e dove, percorrendo un vialetto, si arriva ad un pino pluricentenario. Sotto questo grande albero Pirandello amava soffermarsi a pensare, dipingere, riposarsi, o scrivere agli amici. Ed è qui che ha voluto essere sepolto. Non lontano c’è Porto Empedocle, che allora era il Caricatore di Girgenti, utile approdo per il commercio dello zolfo, cui la famiglia Pirandello, proprietaria della miniera, era legata. Ma è nel centro storico di Agrigento che si possono ritrovare i luoghi o vedere quasi i personaggi che hanno ispirato le opere pirandelliane più famose come I Vecchi e i Giovani, l’Esclusa, la Giara, Il Vitalizio, Pensaci Giacomini, Il Fui Mattia Pascal, Uno, nessuno e centomila. Nei i Vecchi e i giovani” Girgenti appare povera e desolata lungo la via che porta a Porta di Ponte, l’ingresso per la via principale della città, la Via Atenea, detta “piazza” perchè luogo di ritrovo. Si arriva poi a piazza Gallo, dov’era una volta il Tribunale e ove spicca l’ architettura del Municipio, oggi sede della Camera di Commercio. L’itinerario prosegue al Teatro Pirandello, prima Regina Margherita, ubicato nell’omonima piazza. La passeggiata, inerpicandosi fra le stradine strette e acciottolate del quartiere arabo, termina con la visita alla Biblioteca Lucchesiana, frequentata da un giovane Pirandello, e alla chiesa di S. Maria dei Greci. Ampie descrizioni nell’opera pirandelliana sono anche nella Chiesa dell’Itria, seppur diversamente denominata (Santa Maria Liberale) e in tutto il quartiere di Santo Spirito, attorno al Monastero. Da non trascurare la “Passeggiata Cavour”, da cui si affacciava Don Ippolito Laurentano, oggi Viale della Vittoria. La valle dei Templi si ammira anche dalla Cattedrale di San Gerlando in cima ad una scalinata, sul ciglio di una rupe.

Dal Giardino dei Vescovi al Giardino della Kolymbethra

Da non perdere con i suoi meravigliosi agrumi all’interno del Palazzo Diocesano, Il Giardino dei Vescovi, un luogo che ha un’antica storia e che ora è lo spazio per didattica all’aperto e per incontri e attività serali. Esigenze di rappresentazione ecclesiastica spinsero i Vescovi nel Cinquecento ad arricchire i propri Palazzi di giardini alla maniera dei Palazzi civili. Nel Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi la bellezza è tanta che lo sguardo si perde di frequente. Lungo il cammino si incontra almeno con lo sguardo il Bosco di Mandorli e Ulivi, ovvero a quel prezioso paesaggio che custodisce i resti dell’antica Akràgas e conserva la memoria della Sicilia contadina. Si arriva al Tempio dei Dioscuri, ai cui piedi c’è il meraviglioso Giardino della Kolymbethra tornato a nuova vita grazie all’opera di Giuseppe Lo Pilato, l’agronomo paesaggista agrigentino che è stato artefice del recupero di questo angolo di paradiso terrestre, oggi fiore all’occhiello del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano, un antico agrumeto strappato venticinque anni fa ad un desolante abbandono, oggi più che mai vivo con la sua ricca biodiversità, a cominciare dalle sedici antiche varietà di agrumi che vi si coltivano dagli inizi del 1700 ad oggi.

Il passaggio segreto alla Valle dei Templi

Un punto di partenza per scoprire la bellezza del territorio dell’agrigentino è Il Verdura Resort, un hotel Rocco Forte fondato nel 2009, che ha messo a punto una serie di itinerari di grande interesse. Il resort, che si affaccia per 1,8 km sulla costa sud-occidentale tra Sciacca e la Valle dei Templi e che oltre alle 203 camere dal 2021 dispone di con venti ville private, residenze indipendenti e con il massimo della privacy. Nella tenuta di oltre 230 ettari, oltre ai due pluripremiati campi da golf progettati da Kyle Phillips, ci sono un uliveto, un agrumeto e un’azienda agricola | Il primo itinerario offre l’opportunità di vivere l’iconico sito archeologico della Valle dei Templi da un agrumeto privato ed esclusivo, creato dai monaci cistercensi nel 1740. Qui è possibile godersi il tramonto con vista al Tempio di Giunone e agli altri templi durante uno pic-nic in cui degustare le ricette della tradizione siciliana in un ambiente che trasuda di storia, tra alberi di agrumi antichi ed erbe aromatiche. L’esperienza include la visita al sito archeologico, disponibile anche durante le ore serali che nei mesi estivi sono da preferire


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