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Il caso delle pastaie di Bari multate, il sindaco: «Vogliamo salvaguardare le attività tipiche, ma solo se autentiche: per chi truffa non c’è posto»

Spiega Vito Leccese, sindaco di Bari: «Nessuno mette in dubbio che l’Arco Basso (la zona dove si trova la «Strada delle Orecchiette» di Bari Vecchia, ndr) sia una zona attrattiva sul piano turistico, e non vogliamo certo rinunciare all’atmosfera che regala, anche perché realizzazione artigianale della pasta profuma di autenticità». Sul tema il sindaco si mostra pronto a tendere una mano alle signore pastaie (con cui l’amministrazione cittadina ha avviato un percorso di autorizzazioni giusto qualche mese fa, spiega), purché rispettino un requisito fondamentale su cui non è disposto a mediare in alcun modo. «Quello che non possiamo sopportare è che si vendano prodotti industriali spacciandoli per artigianali», dice. «Non vogliamo in alcun modo smantellare un presidio di autenticità, purché rimanga tale».

Insomma, si può ragionare e interloquire su tutto, cercando di trovare una mediazione e sanando il sanabile. HCCP, suolo pubblico, autorizzazioni. Purché non si truffi il cliente. Cosa che, ammette la signora Nunzia, è effettivamente successa (e per cui diverse pastaie sono state multate). «È vero, nel quartiere sono state comprate orecchiette industriali e sono state spacciate per artigianali. All’inizio, presa dalla foga, mi ero fatta mettere in mezzo anche io, ma poi le ho tolte subito», racconta Nunzia. «Noi sappiamo chi sono quelle che lo fanno, ma non possiamo fare i nomi: secondo lei ci mettiamo altri problemi sulle spalle? Sono loro (le autorità, ndr) che devono farlo. Io già vengo vista male perché sono quella che si è regolarizzata».

Le pastaie, tra odio e amore

A Bari Vecchia la situazione delle orecchiette sembra essere più tesa di quella che percepiscono i tanti gruppi di turisti che vengono qui attirati dall’indubbio folklore di questa pratica. «Ci sono persone che ci perseguitano», dice Nunzia. «Ci chiamano il clan delle pastaie, per dire quanto sono agguerriti i nostri detrattori».

Ma, come lei stessa ammette, il problema delle finte orecchiette artigianali esisteva ed esiste ancora. Ed è un peccato, perché è indubbio che il lavoro delle pastaie può essere un patrimonio da preservare. «Questa è una tradizione antichissima, che appartiene alle nostre mamme e alle nostre nonne», dice Nunzia. «Non possiamo accantonarla. Abbiamo locali adiacenti alla strada, io ho trasformato casa di mia mamma in un piccolo negozietto. Non possiamo accogliere dentro i turisti, i gruppi sono grandissimi, e così rimaniamo fuori con un tavolino a lavorare la pasta».

Poi, una settimana fa, sono arrivate le multe per occupazione del suolo pubblico. E le pastaie si sono fermate. «Finché non è arrivato l’assessore e ci ha detto che potevamo continuare a lavorare, purché vendessimo le orecchiette artigianali», racconta Nunzia. «Sono state le guide e i turisti la nostra vittoria – prosegue con un pizzico di orgoglio: sono stati loro a lamentarsi dopo che ci siamo fermati». Per il resto, Nunzia sostiene di non temere più nulla. «Io sono già pronta, sono in regola, sto lavorando con tutte le certificazioni. Paghiamo il suolo pubblico che occupiamo come una qualsiasi altra attività e abbiamo l’appoggio del comune».

Il sindaco conferma, anche rispetto all’occupazione del suolo pubblico: «Le case di Bari vecchia sono di piccolissime superfici, soprattutto quelle a piano strada, quindi tradizionalmente alcune attività venivano svolte all’esterno: non solo le orecchiette, c’erano anche i telai per essiccare i prodotti tipici come pomodori e fichi secchi», dice il primo cittadino. «Questo ovviamente va bene per i prodotti artigianali, ma non per quelli industriali, altrimenti entrano in gioco i criteri delle attività commerciali».

«L’interesse dell’amministrazione comunale è quello di salvaguardare le attività tipiche, che sono anche di richiamo turistico, purché restino inalterate le caratteristiche di artigianalità e autenticità, che poi è quello che attira i turisti nei nostri luoghi», conclude.


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