Alessandro Borghi: «In Testa o croce? non ci interessava il cowboy macho: sono Santino, l’emblema meravigliosamente scemo di tutti noi maschi»
Non un western, ma un contro wester. Un anti western, un western revisionista. È così che descrivono Testa o croce? i suoi registi Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis presentando il loro secondo lungometraggio al festival di Cannes 2025, nella sezione ufficiale di Un Certain Regard. Un cast internazionale per il duo: Alessandro Borghi è Santino, un buttero che scappa insieme alla Rosa di Nadia Tereszkiewicz dopo l’uccisione del marito, mentre sullo sfondo Buffalo Bill porta i suoi racconti e la sua mitologia in giro per il Bel paese, interpretato dalla star John C. Reilly. «Volevamo fare un western italiano girato in Italia», afferma Zoppis. «Buffalo Bill fece realmente un tour, venne due volte a Roma, e nelle sue storie viene riportato delle sfide tra cowboy e butteri. È una figura i cui racconti ci hanno accompagnato spesso quando eravamo bambini. E partire da questo personaggio, dalla sua aurea mistificata, ci sembrava il punto giusto per cominciare il film e spostarci poi sull’incontro tra Rosa e Santino».
«La premessa è classica per poi virare e sovvertire i generi», prosegue Rigo de Righi. «C’è una passione cinefila che ha fatto da base per il racconto, che dal solo western arriva al surreale. Come col personaggio di Santino: all’inizio sembra il solito eroe da film, che vince la gara e salva Rosa, ma pian piano sgretoliamo anche lui, così da arrivare alla vera liberazione di Rosa». È infatti il personaggio di Tereszkiewicz il cuore di Testa o croce?. Una protagonista che parte da una condizione di sottomissione e finisce per trovare la propria indipendenza. «Amo i film di Sergio Leone, ma riguardandoli è chiaro che sono tutti concentrati su personaggi solo maschili», spiega l’attrice francese, che nel 2022 era stata diretta da Valeria Bruni Tedeschi per Forever Young – Les Amandiers. «Sono stata fortunata a entrare a far parte di Testa o Croce?. Forse non sono mai stata tanto felice su un set. Stavamo costruendo tutti insieme un intero immaginario e, grazie ai produttori, anche girando in pellicola ci siamo sentiti liberi di sperimentare e improvvisare».
Testa o croce?, tra butteri decostruiti e personaggi bigger than life
Un entusiasmo condiviso dal collega Borghi, che ha rivisto in Tereszkiewicz se stesso quando era ai suoi inizi. «Mi ricorda me quando ho cominciato. Ha ancora la capacità di stupirsi. Non che io l’abbia persa, ma incontrare persone simili ti ricorda che è un lavoro fatto non solo di industria e sistema», condivide l’attore, che avevamo visto l’ultima volta sul grande schermo lo scorso anno con Campo di battaglia di Gianni Amelio. E che per la creazione di Testa o croce? ha intrapreso un dialogo fitto, pazzo e costante con i suoi due registi: «C’è stato un giorno in cui abbiamo fatto le sei del mattino per parlare di un’unica scena e capire come farla. È stato tutto così, soprattutto per ciò che riguarda Santino. Ci siamo detti che ogni volta che iniziava a sembrare un figo stavamo facendo una cretinata. Il buttero o cowboy macho lo abbiamo visto in tanti altri film e non era quello che serviva a Testa o croce?. Santino non sa fare nulla, sa solo cavalcare. Non sa fare a cazzotti, non sa sparare, non sa nemmeno amare o sapere come lasciarsi amare. Poi, quando arriva Rosa, mentre lei libera se stessa, libera anche lui. È meravigliosamente scemo, l’emblema un po’ di tutti noi maschi».
Un film che sovverte gli equilibri del genere, con una trama legata da un’aura da novella, con il personaggio e narratore Buffalo Bill che ne tira le fila. John C. Reilly torna al western dopo I fratelli Sisters di Jacques Audiard del 2018. «Ero intimidito dal personaggio, perché è una figura “bigger than life”», racconta l’attore statunitense. «Da bambino non credevo potesse esistere davvero, sembrava troppo incredibile per essere vero. Ed è proprio questo che abbiamo voluto trasmettere nel film: far domandare allo spettatore se questo personaggio esista realmente. Quello che ho fatto, poi, è stato cercare la voce di Buffalo Bill, non tanto in termini di tono o timbro, ma di ciò che doveva rappresentare». Testa o croce? non ha ancora una data di uscita, ma sarà distribuito in Italia da 01 Distribution.
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