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Klopp era solo un’illusione dei tifosi: “Non sarà lui il nuovo allenatore della Roma”

Uno a uno sono caduti. I petali della margherita che la Roma ha iniziato a sfogliare mesi fa, cercando l’allenatore per la nuova stagione, si stanno piano piano staccando. Alcuni si sono seccati da soli, altri sono stati strappati via dalle parole, dalle scelte, dalle smentite. E ora, con l’ultima di campionato alle porte, restano in pochi a tenersi aggrappati al fiore. Il tempo delle riflessioni è quasi finito. Dopo Torino-Roma arriverà il momento della decisione.

Il nome più saldo resta Gasperini

Il nome più saldo, e quello che Claudio Ranieri ha messo al primo posto della sua short list, è quello di Gian Piero Gasperini. È lui il profilo preferito dal senior advisor giallorosso, quello che più di tutti risponde alle esigenze della piazza e agli equilibri economici del club. La trattativa con l’allenatore di Grugliasco va avanti da mesi, tra contatti continui, riflessioni condivise e richieste puntuali: dallo stipendio – in linea con i 5 milioni annui più bonus previsti dal contratto con l’Atalanta – alle garanzie tecniche sul mercato e alla scelta del corpo dirigenziale con cui lavorare. Non è un corteggiamento leggero, né una trattativa fatta di parole. Dietro c’è un vero progetto, pronto a partire. Ma Ranieri, da solo, non può decidere.

Gasp alza l’asticella con l’Atalanta

E allora il petalo resta lì, attaccato ma fragile. Anche perché lo stesso Gasperini, ieri, ha lasciato tutto in sospeso: «Io nuovo allenatore della Roma? Non si può, perché c’è un allenatore troppo forte e magari cambia idea…». Nessuna chiusura, ma nemmeno un’apertura limpida. «Il rinnovo con l’Atalanta non è determinante, ho un contratto. C’è armonia con la società. Ma quello che abbiamo fatto quest’anno sarà difficile da ripetere, e questo mi preoccupa». Parole da uomo che vuole capire cosa offre il mercato. E che sa di aver fatto, forse, il massimo possibile a Bergamo. Alzare ancora di più l’asticella potrebbe essere una mission impossibile e dopo 9 anni di amore ai colori nerazzurri, una ventata di aria fresca è una prospettiva che lo attrae.

Klopp, solo una suggestione

Il petalo più brillante e luccicante, quello che i tifosi hanno tenuto tra le dita fino all’ultimo è stato Jurgen Klopp. Una suggestione alimentata da video, incastri, anagrammi e persino da un filmato rilanciato online in cui sembrava si scandisse il suo nome. Ma alla fine è arrivata la smentita, secca, firmata dall’agente Marc Kosicke: «La notizia di Klopp come prossimo allenatore della Roma non è vera». Fine del sogno. Petalo caduto.

Farioli scartato, De Zerbi resta a Marsiglia

Poi ci sarebbe stato spazio per Francesco Farioli. Giovane, ambizioso, in linea con il progetto giovani richiesto dai Friedkin. Dopo l’addio consensuale all’Ajax è ufficialmente libero. Ieri, ai media olandesi, ha detto: «Ci sono molti rumors, ma io voglio tornare ad allenare. Non mi interessa il brand, conta il modo in cui si fanno le cose». Ma per Ranieri è ancora presto, come ammesso pubblicamente mesi fa: “Farioli? Aspetterà”. Petalo che resta attaccato, ma in fondo al fiore. Roberto De Zerbi, invece, ha scelto. È stato tra i primi a essere accostato alla Roma, ma oggi sembra essere fuori dal giro. Pochi giorni fa ha detto chiaramente: «La volontà è quella di restare al 100% al Marsiglia». Petalo staccato.

Fabregas blindato dal Como

C’era stato anche un tentativo con Cesc Fabregas, dopo l’ottimo lavoro fatto con il Como. I contatti si erano fatti intensi, la proprietà giallorossa aveva studiato il profilo, ma i fratelli Hartono, proprietari del club lombardo, hanno rilanciato con forza. E Fabregas, che ha rifiutato anche il Bayer Leverkusen, sembra destinato a restare in riva al lago. Petalo portato via da un’altra mano. E infine Carlo Ancelotti. Una voce, più che una vera ipotesi. Ma a Roma anche le fantasie fanno notizia. Dopo il Real Madrid ha detto sì al Brasile. Qui invece il petalo non è mai nato.

Ora la margherita è quasi nuda. Resta da capire se l’ultimo petalo – quello che porta scritto il nome di Gasperini – verrà colto da chi comanda, oppure lasciato cadere. Ranieri ha già fatto la sua scelta. Friedkin ancora no.


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