Ambiente

Uiv, mercato del vino italiano e consumi in forte contrazione – Vino

Mercato globale del vino italiano in
forte contrazione nel primo trimestre dell’anno. Una spirale
negativa – rileva l’Osservatorio di Unione italiana vini (Uiv) –
già da tempo evidente nei consumi reali che oggi si riflette
anche nei dati export, fin qui dopati dalla corsa statunitense
alle scorte pre-dazi. Secondo Uiv, l’export verso i Paesi
extra-Ue ha chiuso il primo trimestre con volumi in calo
tendenziale di quasi il 9% (-0,1% il valore) nonostante il +4%
degli Usa (che però chiude marzo in frenata). Per il presidente
di Unione italiana vini (Uiv), Lamberto Frescobaldi: “Negli
ultimi sei mesi abbiamo assistito a un apparente paradosso: le
spedizioni italiane verso gli Stati Uniti sembravano reggere o
addirittura crescere in alcuni comparti, ma i dati reali sui
consumi raccontano un’altra storia, ben più preoccupante. La
corsa pre-dazi ha illuso i mercati ma la situazione è diversa: i
consumi finali sono in calo o nella migliore delle ipotesi
stagnanti”. E il futuro, in regime di dazi, si prospetta
complesso: “La fascia superpremium – da 15 euro/litro alla
cantina – rappresenta solo il 2% dei volumi e l’8% dei valori
del nostro vino negli Usa – ha detto il segretario generale Uiv,
Paolo Castelletti -, sarebbe pericoloso aggrapparsi alla tesi
dell’insostituibilità in virtù di un posizionamento alto dei
nostri prodotti. L’export made in Italy si fonda infatti su un
centrato rapporto qualità prezzo. Serve quanto prima un
confronto con istituzioni per attivare una difesa reale del
settore”.

   
Lato consumi, le elaborazioni dell’Osservatorio Uiv su base
Nielsen presso grande distribuzione e retail nei primi 3 mercati
al mondo (Usa, Germania e Uk) registrano nel trimestre cali
tendenziali a volume dell’8% (-5,5% a valore), con Stati Uniti a
-5,4%, Germania a -11,8% e Uk a -6,4%. In difficoltà, a
eccezione del Prosecco, quasi tutte le principali denominazioni:
dal Pinot Grigio delle Venezie al Chianti, dal Lambrusco ai
rossi piemontesi ai bianchi siciliani. Fase difficile anche in
Italia: in Gdo nel trimestre volumi in calo di circa il 4% ma si
prevedono decrementi ancora maggiori nella ristorazione.

   

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