Putignano, “Via bandiera della Palestina, c’è il Giro d’Italia”
Via la bandiera della Palestina dal balcone, c’è il Giro d’Italia. Succede a Putignano, dove nella giornata del 13 maggio era previsto il passaggio dei ciclisti, in transito in Puglia per la prima tappa nazionale. “Oggi la polizia è salita a casa nostra per chiederci di rimuovere la bandiera della Palestina esposta sul nostro balcone privato – denuncia Greta Mirizzi con una story su Instagram – Non stavamo disturbando nessuno. Non stavamo violando alcuna legge. Stavamo semplicemente esercitando il nostro diritto di espressione in uno spazio che ci appartiene”. Secondo la giovane, quanto accaduto è da attribuirsi proprio al passaggio del Giro d’Italia, e alla conseguente visibilità mediatica: “Ci è dato a intendere che la bandiera doveva essere tolta perché il Giro d’Italia sarebbe passato proprio sotto casa nostra e la bandiera sarebbe stata inquadrata dalle telecamere nazionali”. Inevitabili, quindi, alcune considerazioni: “Da quando esporre una bandiera che rappresenta un popolo e una causa umanitaria è diventato motivo d’intervento delle forze dell’ordine? – si chiede Mirizzi – In quale momento il sostegno civile e pacifico a un popolo sotto occupazione è diventato un problema di ordine pubblico?”. Mirizzi continua: “Siamo profondamente indignati e allarmati. Questo episodio non riguarda solo noi, ma chiunque creda nella libertà di espressione, nei diritti civili e nella possibilità di esprimere solidarietà”.
Alla ragazza il sostegno è arrivato da più parti, l’identico post Facebook pubblicato da Sofia Mirizzi – probabilmente una sua parente – ha incassato la solidarietà di Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia: “Bravissimi – ha scritto – Questa volta dovranno dare una giustificazione di una pretesa illegittima e sbagliata”. “È un episodio da approfondire e segnalare”, ha fatto eco Francesca Bottalico, consigliera della Città Metropolitana di Bari. La notizia ha fatto il giro, anche l’avvocato e consigliere comunale di Bari Michele Laforgia l’ha condivisa, riprendendo le parole di don Lorenzo Milani e ricordando che “L’obbedienza non è più una virtù”. La story e il post in cui Greta e Sofia Mirizzi hanno denunciato l’accaduto si conclude con una riflessione: “Chiediamo chiarezza, rispetto e il riconoscimento di un principio fondamentale in una democrazia: nessuno dovrebbe essere intimidito per aver espresso la propria solidarietà in modo pacifico e legittimo”. Il Giro è passato, la polemica resta: e infatti, in una story successiva, la giovane è rimasta ferma sulla sua posizione, lasciando la bandiera sventolare dal balcone. “E rimane qua”, ha scritto.