L’aperitivo è sempre più gourmet e consapevole
La crescente attenzione verso la qualità del food pairing, l’emergere di nuove tendenze di consumo e lo sviluppo delle proposte a basso o nullo contenuto alcolico stanno ridefinendo il volto dell’aperitivo. È questo lo scenario descritto dall’analisi dei dati di consumo di Cga by NIQ sul momento più amato e celebrato dagli italiani, che apre la terza edizione dell’Aperitivo Festival di Milano (9-11 maggio 2025) e racconta di un rito iconico in profonda trasformazione.
Il rito diventa gourmet: l’abbinamento al centro
Uno degli insight più potenti della ricerca è la centralità dell’abbinamento tra food e beverage. Non è più sufficiente un semplice snack: 1 italiano su 2 (51%) premia l’abbinamento gourmet tra food & beverage. Questo criterio distintivo è diventato il più importante per gli italiani, confermando la loro identità di “aperitaster” amanti del buon bere e della cura nell’abbinamento con il cibo.
Federico Gordini, founder di MWW Group e ideatore del World Aperitivo Day, sottolinea come il Manifesto dell’Aperitivo Italiano, creato nel 2022, ponga proprio l’abbinamento beverage-food al centro, definendo l’aperitivo come “armonia tra gusto e cultura gastronomica”.
E infatti l’attenzione alla proposta gastronomica nella “golden hour” è così elevata da superare perfino l’attenzione alla qualità del bere come criterio di scelta del locale: ben il 41% degli intervistati si fa guidare dal cibo, contro il 38% dal beverage.
L’85% considera importanti gli abbinamenti food proposti e la ricerca di qualità si traduce nella preferenza per prodotti a Km 0, certificazioni come le DOP, l’identità territoriale e la cura nella preparazione partendo dalle materie prime.
Questa enfasi sulla qualità gourmet si riflette anche nella disponibilità a spendere di più: 4 persone su 5 (81%) sono disposte a pagare un sovrapprezzo per prodotti e appetizer premium. Di questi, il 45% spenderebbe fino a 5 euro in più, il 44% tra i 5 e i 10 euro, e il 12% oltre i 10 euro.
Frequenza e luoghi di consumo
L’aperitivo è un’abitudine consolidata a cui 3 italiani su 4 non rinunciano almeno mensilmente. Il 37% degli intervistati ne ha consumato almeno uno negli ultimi tre mesi, un dato in crescita del 7% rispetto al 2015. La frequenza varia, con il 13% che si concede il rituale più di una volta a settimana, il 17% una volta a settimana, e il 46% almeno una volta al mese.
Sebbene l’esperienza fuori casa rimanga prevalente, il 51% degli italiani acquista in media oltre 50 euro per l’aperitivo tra le pareti domestiche, a testimonianza dell’importanza del consumo casalingo. Fuori casa, i luoghi prediletti sono i bar diurni (39%) e i cocktail bar o locali dedicati (34%), seguiti da enoteche, trattorie, discobar, ristoranti, pub e birrerie.
Il vento del cambiamento: No e Low Alcol protagonisti
Un trend sempre più significativo è quello legato alla crescente preferenza per le alternative a basso o nullo contenuto alcolico. Questo cambiamento è in parte influenzato dal nuovo Codice della Strada, ma non solo: circa la metà degli italiani dichiara di voler ridurre o modificare il proprio modo di fare aperitivo, un trend che si allinea perfettamente con la valorizzazione del cibo nei pairing.
Questa tendenza è particolarmente marcata tra le generazioni più giovani. Gen Z e Millenials sono i più attenti e si orientano prevalentemente verso opzioni 0-alcol. Il 27% dei giovani preferisce queste opzioni rispetto al 20% del campione generale e 1 giovane su 3 opta solo per l’analcolico, scelto dal 25% degli intervistati totali. Tra le bevande analcoliche più apprezzate spiccano gli aperitivi in bottiglia (ready to drink) con il 56% delle preferenze, seguiti dai cocktail no alcol sempre in bottiglia e dai succhi di frutta (entrambi al 12%).
Tra le opzioni alcoliche, invece, Spritz (33%), Prosecco (29%) e birra (26%) mantengono le prime posizioni. Per il consumo casalingo, cresce in valore la vendita di gin, spumanti e ready-to-drink (+4,2%).
Generazioni a confronto e nuove opportunità
Le generazioni più giovani, in particolare la Gen Z, mostrano una propensione a modificare le proprie abitudini di consumo. Il 31% dei consumatori è intenzionato ad aumentare la frequenza delle visite nei bar o locali facilmente raggiungibili a piedi, un dato in crescita di 13 punti percentuali per la Gen Z.
Il 15% dichiara di voler frequentare locali diversi come ristoranti, musei o cinema, tendenza che coinvolge ancora una volta la Gen Z (+7%). Trend da osservare con attenzione perché, come evidenziato da Matteo Fortarezza di NielsenIQ, aprono nuove opportunità di posizionamento per i produttori di soft drink e per i locali.
Consapevolezza e internazionalizzazione
Ma l’aperitivo sta diventando anche un momento di “convivialità consapevole”. Fondazione Radioterapia Oncologica (FRO onlus), presente all’evento milanese con il Prof. Lorenzo Livi, ha sottolineato l’importanza di dare un messaggio di prevenzione sull’assunzione di bevande alcoliche, promuovendo un consumo moderato e consapevole.
E l’interesse per il rito Made in Italy cresce anche all’estero, in mercati come Francia e Germania, con una particolare attenzione verso varianti leggere e profumate, come i liquori floreali. Lo Spritz si conferma simbolo dell’Italian Style a livello internazionale e l’attività di ICE-Agenzia gioca un ruolo fondamentale nel divulgare la cultura enogastronomica italiana e l’esperienza dell’aperitivo nel mondo.
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