Dieta mediterranea: per 7 italiani su 10 è la più salutare, ma pochi la vivono davvero
È un modello alimentare sano e sostenibile, basato su stagionalità, varietà ed equilibrio, nonchè fattore di prevenzione per varie patologie, ma nonostante la conoscenza teorica, nella pratica trova una scarsa applicazione. Stiamo parlando della dieta mediterranea, considerata la più salutare dal 70% degli italiani, che sostengono di conoscerla relativamente bene, con picchi tra i giovani (46%) e nel sud Italia (42%). Lo rivela l’indagine nazionale condotta da Bva Doxa per conto della Fondazione Edamus, che rafforza il legame tra cultura alimentare, salute e sostenibilità, rilanciando l’appuntamento con il Dmed – Salone della Dieta Mediterranea, dal 30 maggio al 1° giugno 2025 al Next di Capaccio Paestum. Nel dettaglio, se da un lato l’88% dei connazionali la definisce facile da seguire e l’87% riconosce il valore della stagionalità, dall’altro c’è chi (15%) trova difficili da reperire gli alimenti previsti e considera le ricette complesse (14%). Segno, questo, che le barriere non sono oggettive ma legate a stili di vita e abitudini consolidate.
A frenare l’adozione quotidiana della dieta mediterranea non sono la mancanza di informazione o i dubbi sui benefici, bensì fattori pratici e percezioni consolidate. In particolare, il 31% degli italiani ritiene che seguire la dieta mediterranea comporti costi troppo elevati, una percezione che si accentua tra i giovani tra i 18 e i 34 anni, dove la percentuale sale al 39%. Un altro ostacolo significativo riguarda la gestione del tempo: il 13% degli intervistati indica come criticità il tempo richiesto per preparare i pasti, un dato che suggerisce quanto la frenesia della vita quotidiana incida sulle scelte alimentari. Questo spiega perché, pur riconoscendone i benefici, la maggior parte degli italiani resti ferma a una conoscenza teorica: il 51% non ha mai partecipato ad alcuna attività legata alla dieta mediterranea, pur dichiarandosi interessato. Quando si chiede quali siano gli alimenti maggiormente consigliati, verdura, ortaggi e olio d’oliva emergono come gli alimenti più frequentemente citati, insieme a frutta e pesce, anch’essi percepiti come elementi centrali del modello. Indicati in misura significativa anche i legumi, un po’ meno la carne bianca, mentre la carne rossa è citata da una minoranza. Questo riflette una corretta comprensione dei principi della dieta mediterranea che privilegia il consumo di vegetali e fonti proteiche magre. Infine, uova e pane sono menzionati da una quota discreta del campione, mentre minima è quella di latticini, burro e zucchero (3%).
Guardando invece ai benefici attribuiti alla dieta mediterranea, spiccano la riduzione dell’insorgere di malattie cardiovascolari, la sua capacità di coniugare benessere fisico e psicologico e il suo ruolo nell’aiutare a mantenere il controllo del peso, seguite dal contributo ad aumentare le difese immunitarie (44%). È interessante notare che una quota elevata di intervistati (47,1%) dichiara di non conoscere aspetti negativi. “La dieta mediterranea non è solo nutrizione, ma patrimonio culturale e visione del futuro – sottolinea Emilio Ferrara, presidente della Fondazione Edamus –. Il Dmed vuole trasformare la teoria in stile di vita”.
Source link