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Doppietta e dominio McLaren. Deluso Antonelli, crisi Ferrari


 

Dopo cambi gomme più o meno veloci, al giro 28 un guasto alla Haas di Bearman gli fa ‘piantare’ l’auto in curva e ha costretto l’avvio della Virtual Safety Car, che ha indotto altri pit stop, su tutti Hamilton, Leclerc e Piastri: un buon affare, considerando i 11 secondi in media di perdita rispetto ai 22 o 23 in una fase di gara a pieno regime.

 

Al giro 31 vanno in onda immagini che hanno fatto male al cuore di tanti, ma sarebbero piaciute al vecchio Frank: Sainz su Williams passa senza troppo dolore Leclerc, dimostrando una superiorità della macchina che in pochi avrebbero previsto a inizio stagione. Ma non finisce qui: è perfino nettamente meglio di lui Albon che a metà gara si trovava quinto e davanti anche alla Mercedes di Antonelli.

 

Al giro 33 scatta la terza VSC per colpa ancora di un rookie: Bortoleto e la Kick Sauber a bordo pista costituiscono un pericolo per la velocità del tratto e con l’occasione sembra poter succedere ancora qualcosa: Verstappen ‘fa la spia’ perché Russell non ha alzato il piede, sperando nella penalità di un avversario.

 

Alla ripartenza un colpo di scena: Leclerc e Sainz subito in lotta, e mentre arriva Hamilton in pochi metri ne fanno un boccone tutti e due. In una curva, insomma, perde due posizioni. Il momento più alto delle rosse in questa gara, un sorpasso che è stato ripreso con immagini dall’alto che verranno proposte per la loro bellezza auspicabilmente anche nelle scuole di pilotaggio delle formule minori.

 

Da lì alla fine, però, le Ferrari non reggono il confronto con gli altri avversari diretti e devono ‘accontentarsi’ di aver contenuto, peraltro a pochissima distanza, solo Sainz. Con quale però Hamilton arriva addirittura al contatto all’ultimo giro, a pochissime centinaia di metri dalla bandiera a scacchi. Decimo e a pieni giri Tsunoda, alla terza gara sulla Red Bull ufficiale: porta a casa quattro punti, sei in totale nelle ultime tre gare. È il doppio rispetto ai tre di Australia, Cina e Giappone. Ma è sempre una prestazione minuscola rispetto ai miracoli che fa Verstappen con una monoposto che è tutt’altro che la migliore ma fa ogni volta impensierire le dominanti McLaren.

 

Costruttori immutati, posizioni di testa consolidate

Fra i costruttori non cambiano i rapporti di forza: la McLaren allunga il suo vantaggio, la Mercedes resta confortevolmente seconda, la Red Bull insegue superando la soglia delle tre cifre (ma con solo un guidatore a contribuire), mentre la Ferrari resta quarta fra i costruttori ma di fatto nel gran premio della domenica si è dimostrata la quinta forza in campo.

 

Verstappen diventa papà, Lilly sarà l’eletta per vincere?

All’alba di un sabato non poco impegnativo, il campione in carica è diventato papà per la prima volta, grazie alla sua compagna Kelly Piquet. Figlia primogenita e nipote di campioni del mondo di Formula 1, Christian Horner scherza già sul fatto che la bimba ha una ‘linea di sangue’ perfetta per competere in questo sport. È da tanto che l’ambiente aspetta: l’ultima a provare a qualificarsi fu Giovanna Amati nel 1992 mentre l’ultima qualificata e capace di partecipare a una gara è stata Lella Lombardi nel 1976. Più di recente, solo la spagnola María de Villota Comba nel 2012 aveva ottenuto il ruolo di collaudatrice e sembrava favorita dal team a partecipare a delle prove, ma a luglio dello stesso anno ebbe un grave incidente le cui conseguenze la portarono alla morte nell’anno successivo. Nel 2014 e 2015 si aggiunge Susie Wolff, che ha partecipato a quattro sessioni di prova della Williams.
La madre di Lilly aveva precedentemente dato alla luce Penelope nel 2019 con un altro pilota di Formula 1, Daniil Kyvat. Kelly vanta un primato unico: è quindi l’unica donna ad aver concepito dei figli con due diversi piloti di Formula 1, entrambi in attività nella massima serie al momento della nascita.

 

La perdita di un veterano come Jochen Mass

A poche ore dall’inizio della gara ufficiale americana se ne è andato per sempre un grandissimo dell’era dei ‘sopravvissuti’, il bavarese settantanovenne Jochen Mass. L’ex pilota di Dorfen, in Alta Baviera, è deceduto a 78 anni a causa delle conseguenze di un ictus che lo aveva colpito a febbraio. Correndo per Surtees, McLaren, ATS, Arrows e March in un totale di 114 GP in Formula 1, vinse una gara (Spagna 1975) e salì sul podio 8 volte. Dopo aver vinto una 24 Ore di Le Mans nel 1989, corse per molti anni nelle auto sportive dopo aver lasciato la massima categoria.

 

 La parata che non ti aspetti, con auto Lego marcianti a grandezza naturale

La tradizionale parata dei piloti è stata davvero insolita. A Miami ogni team aveva a disposizione infatti la propria auto personalizzata con i propri colori e livree, sfrecciando sui 5,4 km di pista davanti ai tifosi. I veicoli sono basati sulla gamma LEGO F1 Speed Champions e sono stati progettati per celebrare la Formula 1 e la partnership continuativa tra il Gruppo LEGO. Le auto sono state create da un team esperto di 26 designer, ingegneri e costruttori LEGO, con oltre 22.000 ore di lavoro nello stabilimento di Kladno del Gruppo LEGO nella Repubblica Ceca. Ogni monoposto è diversa dalle altre ed è stata realizzata con quasi 400.000 mattoncini LEGO, pesa 1.000 kg ed è in grado di raggiungere la velocità di 20 km/h. Il Gruppo LEGO si impegna costantemente per superare i limiti del possibile e tutte e 10 le opere LEGO inizieranno un tour globale con apparizioni in gare future.

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