Cultura

True Electric: Un ritorno alle radici del verbo elettronico :: Le Recensioni di OndaRock

Una storia fatta di alti e bassi, che sembrava giunta al termine per poi ripartire in modo inatteso riversando fiumi di suono. È questa, in sintesi, la parabola dei Röyksopp, un percorso definitivamente riattivato dopo l’addio di “The Inevitable End” pubblicando nel corso del solo 2022 i tre capitoli del progetto audio/visivo “Profound Mysteries“. Archiviata la rielaborazione ambient della trilogia (“Nebulous Nights”, Dog Triumph – 2024) ecco Svein Berge e Torbjørn Brundtland alle prese con un nuovo capitolo di reinterpretazioni del loro materiale, orientato questa volta a catturare l’essenza della loro proposta dal vivo.

“True Electric”, che mutua il nome dal titolo del loro tour, raccoglie remix e riadattamenti di capitoli degli esordi e del recente passato del duo norvegese, tesi a spingere su quella matrice dancefloor al centro della dimensione live. Un processo di manipolazione indifferenziato, che investe tanto l’electropop trascinante di “Impossible”, interpretata da Alison Goldfrapp, quanto episodi soffusi dall’andamento ipnotico come “The Ladder”.
All’intensificazione dei beat si affianca un lavoro di levigatura del suono che persegue, nelle intenzioni dichiarate, la volontà di tornare all’elettronica tout court, attitudine che però spesso si traduce in un depotenziamento degli originali. “The Girl And The Robot” (ft. Robyn) e “Breathe” (ft. Astrid S) sono solo due esempi di come venga a mancare quell’equilibrio virtuoso tra sintetico ed emozionale che ha fatto la cifra delle soluzioni più efficaci del marchio, mentre decisamente più convincente è il risultato pirotecnico trovato nel rifacimento di “What Else Is There?” (ft. Fever Ray).

In definitiva, più dolori che gioie, di sicuro nessun elemento di novità da inserire in un catalogo da sempre in bilico tra alti e bassi. A brillare è soprattutto l’artigianato di qualità della premiata ditta Berge/Brundtland, che però qui ha il demerito di essere fin troppo autoindulgente e incline a una patinatura eccessiva. Di certo sappiamo che nuovi apici sono sempre possibili. Rimaniamo in fiduciosa attesa.

04/05/2025




Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »