Lazio

quote, nomi e retroscena. Riflettori su Parolin, Zuppi e Turkson

C’è un’atmosfera densa, quasi sospesa, tra le mura del Vaticano. Un silenzio solenne, interrotto solo dal brusio composto dei giornalisti accreditati e dal suono ovattato dei passi dei cardinali che entrano e escono dall’Aula del Sinodo.

È il respiro profondo della Chiesa che si prepara a scrivere una nuova pagina della sua storia millenaria: il Conclave 2025 è alle porte.

Questa mattina, venerdì 2 maggio, si è tenuta l’ottava Congregazione generale. Oltre 180 porporati riuniti, di cui 133 pronti a entrare nella Cappella Sistina il prossimo 7 maggio per eleggere il successore di Jorge Mario Bergoglio, Papa Francesco, che ha guidato la Chiesa per dodici intensi anni segnati da riforme, aperture, ma anche profonde ferite.

Venticinque i cardinali che hanno preso la parola nella sessione odierna, toccando temi che hanno scosso e diviso la comunità ecclesiale e il mondo intero: dalla centralità della liturgia all’urgenza dell’evangelizzazione, dalla piaga degli abusi sessuali fino agli scandali finanziari che ancora fanno tremare le fondamenta vaticane. “Ferite da mantenere aperte”, ha dichiarato il portavoce della Santa Sede, Matteo Bruni,perché solo se ne conserviamo memoria possiamo sperare nella guarigione”.

Tra le pieghe dei discorsi, però, non è mancata la speranza. Molti hanno ricordato con commozione l’opera di Francesco per una Chiesa capace di parlare ai giovani, di abitare le periferie esistenziali e geografiche, di costruire ponti laddove regnano ancora muri e diffidenze.

Il messaggio che trapela è chiaro: il prossimo Papa dovrà raccogliere l’eredità spirituale e pastorale di Bergoglio senza paura di osare.

E mentre i cardinali si confrontano nella riservatezza degli incontri, fuori, tra le viuzze del rione Borgo e sotto il colonnato del Bernini, si moltiplicano le voci, i pronostici, le attese.

I bookmaker britannici aggiornano le quote: il favorito rimane il Segretario di Stato Pietro Parolin, quotato a 3,50. Ma si fanno strada anche il ghanese Peter Turkson, l’italiano Matteo Zuppi, sempre più apprezzato per la sua sensibilità sociale, e il bergamasco Pierbattista Pizzaballa, già patriarca latino di Gerusalemme. A sorpresa, entra tra i papabili anche Jean-Marc Aveline, l’arcivescovo di Marsiglia, outsider ma vicino al cuore di Papa Francesco.

Non parteciperanno al Conclave, per motivi diversi, tre cardinali: Antonio Cañizares Llovera, John Njue e Giovanni Angelo Becciu, quest’ultimo autoesclusosi in seguito alla condanna in primo grado per peculato. Nessun malore per Parolin, come invece vociferato: “Notizia infondata”, ha seccamente chiarito Bruni.

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