Liguria

Primo maggio, a Genova migliaia di bandiere rosse nel tradizionale corteo di Lotta Comunista


Genova. In migliaia tra militanti, sostenitori, simpatizzanti, studenti e tantissimi lavoratori stranieri hanno sfilato questa mattina per le vie del centro di Genova nel tradizionale corteo del 1 maggio di Lotta Comunista. Se l’anno scorso la pioggia aveva parzialmente rovinato la festa, costringendo la manifestazione sotto il tendone del Porto Antico quest’anno il cielo blu è un sole quasi estivo hanno reso ancora più vivide le bandiere e le coccarde rosse simbolo di un partito fondato sessant’anni fa e che ancora oggi inneggia all’internazionalismo e alla lotta dei lavoratori proletari, uniti contro ogni forma di imperialismo.

“Contro l’Europa imperialista lotta lotta lotta comunista” scandiscono i lavoratori che sfilano dietro striscioni che esaltano la solidarietà tra i popoli e condannano le politiche europee sul riarmo.

“Un corteo molto partecipato, di giovani, studenti, lavoratori che ha come obiettivo la lotta contro tutte le guerre – dice Stefano Bonazzi, militante di Lotta comunista (oltre che segretario della Fiom genovese), tutti gli imperialismi e che dice un forte no al riarmo, un processo enorme che si vede a livello internazionale che preoccupa perché spesso e volentieri, i processi di riarmo sono i podromi per grandi conflitti, di cui le spese le fanno i lavoratori, i giovani e tutta la popolazione.

In un’Europa che sempre più spesso fa della xenofobia una bandiera, Lotta Comunista invece si batte per l’internazionalismo, l’accoglienza e l’integrazione “perché per noi la classe operaia e lavoratrice è unica, a prescindere da nazionalità, da religione e dal luogo di nascita. Il corteo del 1° maggio è un’immagine plastica di questo. Nel nostro corteo ci sono gli ingegneri dell’azienda e dell’hi-tech, ci sono gli operai, ci sono i lavoratori immigrati, tutti insieme lottiamo per un mondo diverso, per un mondo che vada oltre le contraddizioni ideologiche”.

Così se il primo maggio è una giornata simbolica, il lavoro dei tanti circoli operai sparsi nei quartieri della città è meticoloso e quotidiano: “Il lavoro dei circoli operai è concreto, costante, 365 giorni all’anno, con il nostro volontariato, con le nostre scuole d’italiano, con la diffusione delle nostre posizioni all’interno delle scuole, dell’università e delle fabbriche nei quartieri”.

Il corteo, partito da piazza Caricamento, ha attraversato via San Lorenzo per arrivare in piazza Dante, poi è risalito per via XX Settembre fino in piazza De Ferrari dove sono stati proprio i lavoratori immigrati a entrare per primi con la Filarmonica che intonava l’Internazionale e gli canti tradizionali delle lotte dei lavoratori, fino ai comizi finali.




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