Campania

Stagione sofferta, ora guardiamo al futuro. Lo stadio sarà la svolta


La Casertana ha chiuso la sua stagione con la salvezza diretta. Il presidente Giuseppe D’Agostino interviene in conferenza stampa, traccia un bilancio sul campionato dei falchetti e dà indicazioni sulla questione stadio: “Era giusto vederci per salutarci, anche per confrontarci su quello che è successo. È stata un’annata molto travagliata, ma è stato importante arrivare al risultato con le nostre forze. Nelle ultime due partite abbiamo affrontato squadre forti e abbiamo fatto quello che speravamo di fare durante la stagione, non soltanto in questo finale di campionato. Non credo che la squadra sia da quartultimo o quintultimo posto. L’investimento è stato da playoff, poi tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”.

Sul campionato: “Quest’anno, in termini di budget, abbiamo speso di più. I numeri lo dicono. Poi gli errori possono capitare. Purtroppo le annate storte sono difficili da raddrizzare. Ci sono squadre che hanno cambiato tanti allenatori e direttori sportivi. Si cerca sempre un rimedio per dare una scossa, ma non cambia nulla, ci vuole un po’ di fortuna. Futuro? Tranne la partita di Avellino, sbagliata nettamente, credo che nessuna squadra ci abbia messo sotto, almeno sotto la gestione di Iori. Durante la parentesi di Pavanel, abbiamo subito qualcosa. Con Iori abbiamo fatto tanti pareggi consecutivi, siamo stati anche sfortunati. Non è tanto difficile aggiustare questo gruppo, va fatto qualche accorgimento importante, ma la qualità c’è. La squadra è abbastanza giovane, non c’è da stravolgere tutto. Poi vedremo chi vuol restare e chi vuole andare via. Volontà di resettare? L’anno scorso siamo partiti con un mese di ritardo, a settembre. Ci hanno dato la proroga di due settimane: erano tutti calciatori importanti, altrimenti non saremmo arrivati quarti. Ma questi erano tutti calciatori fuori rosa. Abbiamo fatto un miracolo, nelle scelte. Nel valore è merito loro, perché hanno dimostrato di essere grandi giocatori. Erano fuori portata di mercato, per tante squadre, altrimenti non erano fuori dai vari progetti. Fideiussione? È tosta”.

Sulle esclusioni: “È stato tutto falsato. Turris e Taranto sono state estromesse nel girone di ritorno, ma nel girone d’andata le abbiamo affrontate e ci hanno messo in difficoltà. Poi ci sono state formazioni che hanno perso tanti punti, è stata una mazzata”.

Sull’esonero di Iori: “È andato via perché ci doveva essere un cambiamento, per dare una sterzata. Purtroppo chi ci rimette è sempre l’allenatore, è così. Non è stato mandato via per demerito. L’esonero è stato deciso per dare una svolta. Questo è il motivo. L’ho richiamato per dargli la possibilità, con un’altra squadra e con attaccanti diversi, di potersela giocare. Questo è stato il senso. Credo tanto in Iori”.

Sul futuro: “Questa stagione ci farà riflettere sulle scelte da prendere. Vanno più ponderate. Qualche scommessa va fatta, ma non in settori delicati. Valuteremo questi aspetti diversamente, ma ci vuole anche un pizzico di fortuna. Taldo? Ci dobbiamo incontrare e parlare. Bisogna capire le intenzioni da entrambe le parti. Ci confronteremo anche con i calciatori che hanno contratti lunghi”.

Sugli ultimi mesi: “I soldi sono l’ultima cosa. Soffro da tifoso, non solo da presidente. Come ho vissuto questi tempi? Davanti alla televisione. Ne ho rotte tre (sorride, ndr)”.

Sullo stadio: “Manca l’affluenza. Il problema è che la Casertana interessa a pochi. Sono dati certi, ma non riguardano solo la mia gestione, è una questione che va avanti da 50 anni, tranne che per i veri tifosi. Non dobbiamo coinvolgere la Provincia, negli ultimi anni è mancato un po’ di entusiasmo e di appartenenza. Bisogna fare qualcosa di straordinario, e questo può esserlo lo stadio. Fare due campionati di vertice non ti cambia la vita, devi cambiare la storia, e per questo è necessario un nuovo impianto. Fare un campionato di alta classifica in Lega Pro significa investire soldi. Puoi programmare quanto vuoi, ma servono i soldi. Ditemi un imprenditore di Caserta che viene a investire, ma su cosa? Deve essere un tifoso? Con le mie possibilità, posso fare la mia parte. I miei sono soldi sudati. Lavoro e li metto qua. Ho tolto soldi alla mia azienda e li ho messi qui, questa è la mia forza e altro non posso fare. Se ci sono imprenditori pronti a investire, sono disponibile. Ad oggi nessuno mi ha mai contattato. Nessuno. Non ho ricevuto chiamate o proposte. Anche con il progetto stadio, nessuno si è fatto avanti. La trattativa, nel caso, la faremo pubblica. Io sto facendo il tifoso qui, non l’imprenditore. Prendo 2/3 milioni all’anno e li butto perché non c’è ritorno. Avrò speso oltre 30 milioni in 8/9 anni, per una famiglia sono soldi. Ecco perché lo stadio è importante. Tutti vogliono fare lo stadio, ma solo noi ci siamo riusciti. Sembra che stia passando in secondo piano. Questa è storia: ci saranno 500/600 posti di lavoro, il Comune prenderà soldi dall’impianto e la Casertana diventerà una società ambita da tutti. Lo stadio è il maggiore azionista. Andiamo avanti e cerchiamo di completare quest’opera, sarà importante per tutti. Ci farà onore. Siamo la prima società in Italia ad avere l’autorizzazione per costruire uno stadio nuovo e non solo un restyling. Mi è dispiaciuto per quello che è successo all’amministrazione, ci ho lavorato per tre o quattro anni e vanno ringraziati perché hanno fatto il possibile per portare avanti quest’opera. Ci ho creduto dal primo giorno perché i progettisti sono seri. Il progetto è importante, doveva essere fatto e realizzato, altrimenti avremmo buttato quattro anni di lavoro. Vincono quando viene realizzata l’opera. Sono molto preparati. Siamo un po’ frenetici, questo stadio si farà, non so dire le tempistiche ma non sarà un giorno lontano. L’iter burocratico è stato chiuso, le quote sono state cedute, il Consorzio ha acquisito le quote. Manca qualche piccola operazione che stiamo facendo, ma è simbolica. Tutto questo allarmismo è inutile. Chi spera che non si faccia, può restare a casa. Casertana tra tre anni? Nel momento in cui verrà realizzato lo stadio, nessun sogno sarà irrealizzabile, dalla Serie B alla A”.

Sulle date: “Per il 12 giugno, alla stampa, alle istituzioni e a tutti, presenteremo il Consorzio che ha acquisito le quote dello stadio e daremo la data di inizio dei lavori. Riusciremo a giocare a Caserta, poi dovremo spostarci per qualche partita”.


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