Emilia Romagna

la Romagna non brilla per corretti stili di vita


In media su cento adulti romagnoli 15 sono sedentari, 31 sono in sovrappeso, 11 obesi, 26 fumano e 22 sono consumatori a maggior rischio di alcol. Ma i trend indicano rischi sempre più precoci anche tra i giovanissimi. Sono questi alcuni dei dati più allarmanti che emergono dallo stato di salute del territorio romagnolo, letto attraverso i dati forniti da Ausl Romagna. Una situazione complessa che l’azienda sanitaria cerca di combattere diffondendo sempre più la consapevolezza su quelli che sono i corretti stili di vita.

Per far questo viene lanciata ‘Costruiamo salute in Romagna’, la nuova serie di video pillole realizzate dal Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl Romagna per promuovere la salute ed educare alla prevenzione. Il progetto si articola in sei videoclip che, con un linguaggio semplice e diretto, vanno ad approfondire e fornire consigli e raccomandazioni su temi legati alla salute, agli stili di vita e ai comportamenti corretti che tutti possiamo adottare: alimentazione, movimento, alcol, fumo, vaccinazioni, prevenzione delle cadute. La nuova serie, anticipata da un video trailer, sarà via via disponibile sui canali web e social aziendali e sui monitor presenti nelle principali strutture dell’Ausl.

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L’obiettivo, come sottolinea la direttrice sanitaria di Ausl Romagna, Francesca Bravi, è quello di “mantenere in buona salute la popolazione lavorando sui corretti stili di vita”. E uno dei fattori più importanti è “partire da piccoli, con le scuole, in un concetto di salute globale”. E per mettere in rilievo l’importanza di questa campagna dedicata ai sani stili di vita, l’azienda sanitaria indica quelli che sono le problematiche presenti sul territorio con Ravenna, come ha ricordato la direttrice dell’Igiene e Sanità Pubblica di Ravenna, Giulia Silvestrini, che rimane la “provincia più anziana della Romagna”, e dove il trend indica un generale processo di invecchiamento. Grandi poi i numeri delle cronicità presenti in Romagna nel 2023: 33mila persone con Bpco (Broncopneumopatia cronica ostruttiva), 26mila con cardiopatia ischemica e 73mila con diabete mellito.

Attività fisica

Riguardo all’Attività fisica in Romagna, solo il 56% degli adulti (18-69enni) risulta fisicamente attivo secondo quanto raccomandato dall’OMS: nel ravennate 56%, nel forlivese 61%, nel cesenate 55% e nel riminese 52% (differenze non statisticamente significative). Mentre circa il 15% (ovvero 112.000 persone adulte) è completamente sedentario. Considerando sia l’attività fisica del tempo libero sia quella effettuata al lavoro, la percentuale di attivi in Ausl Romagna è più alta tra i giovani adulti (18-34enni), tra gli uomini, tra chi ha un’alta scolarità e tra le persone senza difficoltà economiche. Inoltre, risulta più alta nei capoluoghi di provincia (57%) rispetto alle zone comunali di pianura/collina (55%) e montagna (51%).

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Se consideriamo i bambini, il 17% dei bambini di 8-9 anni è fisicamente non attivo, in quanto il giorno precedente la rilevazione non ha svolto attività motoria a scuola, attività sportiva strutturata e non ha giocato all’aperto nel pomeriggio. Solo 2 bambini su 10 svolgono almeno un’ora di attività per due giorni alla settimana (20%), solo il 35% da 5 a 7 giorni e il 7% neanche un giorno (OKkio alla Salute 2023). Sempre in Emilia-Romagna circa il 52% dei ragazzi e delle ragazze in età 11-17 anni riferiscono di svolgere almeno un’ora attività fisica dai due ai quattro giorni a settimana, e complessivamente solo il 14% svolge attività fisica quasi tutti i giorni (sei o più) I dati stimano che, nel complesso, anche in questa fascia di età ad essere più attivi fisicamente sono i ragazzi rispetto alle ragazze.

Stato nutrizionale ed eccesso ponderale

Secondo i dati del sistema di sorveglianza “Passi” (anni 2021-2023), in Ausl Romagna il 42% degli adulti 18-69enni risulta in eccesso ponderale, di cui 31% sovrappeso e 11% obeso. Tale stima corrisponde a oltre 230mila persone adulte in sovrappeso e circa 82mila con obesità. L’eccesso ponderale inoltre in Ausl Romagna risulta più elevato tra i 50-69enni, uomini, chi ha bassa scolarità, difficoltà economiche e cittadinanza straniera.

Se si considerano le persone con più di 69 anni, più di 1 persona su 2 risulta in eccesso ponderale, (41% sovrappeso e 15% obese). I problemi di peso in questa fascia di età interessano maggiormente le persone tra i 66-84enni (qui il 58% è sovrappeso-obeso). Riguardo ai bambini, secondo l’indagine OKkio 2023, in Emilia-Romagna il 26% dei bambini di 8-9 anni è in eccesso ponderale (19% in sovrappeso e 7% con obesità), la prevalenza complessiva diminuisce nei ragazzi adolescenti: 20% negli 11enni, 16% nei 13enni, 17% nei 15enni e 16% nei 17enni (Hbsc 2022).

Fumo

Secondo i dati “Passi” in Ausl Romagna fuma sigarette più di una persona adulta su quattro (26%), cioè oltre 193mila tra 18 e 69 anni, valore in linea con la quota regionale e nazionale (24%). la prevalenza di fumatori di sigaretta è più alta tra gli uomini, i giovani adulti (fino al 29% tra i 18-24enni), le persone con scolarità fino alla media inferiore (31%) e le persone con molte difficoltà economiche (47%). Dal 2019 al 2023 la prevalenza di fumatori tra le persone con 18-69 anni affette da almeno una patologia cronica in Ausl Romagna risulta essere del 29%, pari ad una stima che supera le 38mila persone. Quasi un quarto (21%) di chi fuma sigarette tra i 18 e 69 anni è forte fumatore (20 sigarette o più al giorno), mentre il 4% risulta fumatore occasionale (meno di una sigaretta al giorno).

L’abitudine al fumo inizia precocemente: dall’indagine sulla popolazione adolescente HBSC (2022) emerge che fuma sigarette lo 0,5% di chi ha 11 anni, il 6% a 13 anni e il 24% a 15 anni di età. La percentuale sale al 29% tra i 18-24 anni, al 28% nei 25-34enni per poi calare al 14% tra i 70-79 anni e al 4% dopo gli 80 anni secondo i dati di Passi d’Argento.

Alcol

Nel triennio 2021-2023, circa 2 adulti su 10 (il 22%) tra i 18 e i 69 anni, in Ausl Romagna, sono consumatori a maggior rischio di alcol (binge drinking, forti consumatori, o chi beve fuori pasto), pari a circa 164.000 persone.   Considerando le persone con più di 69 anni, quasi la metà (43%) della popolazione consuma alcol, anche se occasionalmente. Uno su 5 (19%) risulta consumatore di alcol potenzialmente a rischio per la salute, in quanto consuma più di una unità alcolica al giorno, dati in linea con la Regione e il contesto nazionale. 

Tra i minori, il trend evidenzia un uso sempre più precoce e rischioso: il 35% dei 15enni e il 55% dei 17enni dichiara di essersi ubriacato almeno una volta. Il binge drinking riguarda oltre il 60% dei 17enni, e per la prima volta le ragazze 13-15enni superano i coetanei maschi.

Rischio cadute e incidenti domestici negli anziani

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità “Le cadute negli anziani rappresentano un problema di grande rilevanza, non solo per la frequenza con cui si verificano e per la gravità delle fratture che possono derivarne, ma anche per l’impatto sul benessere fisico e psicologico della persona. Infatti, la sola insicurezza e il timore di cadere possono limitare in modo significativo la capacità di svolgere le attività quotidiane”.

I dati della “Sorveglianza Passi d’Argento” che si rivolge agli adulti over 65 evidenziano che il 6% degli over 65 che risiedono in Romagna, è caduto nei 30 giorni precedenti all’intervista, dato che sale al 22% se si considera un intervallo di 12 mesi. La casa resta il luogo dove questo tipo di incidente è più frequente (cadute in casa 60% in strada 21%, in giardino 15% e altrove 4%). Nel 20% dei casi le cadute hanno causato una frattura e nel 13% dei casi è stato necessario il ricovero ospedaliero di almeno un giorno.

Le cadute sono inoltre più frequenti con l’avanzare dell’età (le riferiscono il 14% dei 65-74enni e il 29% degli ultra 75enni), fra le donne (26,3% contro il 16,7% negli uomini), fra le persone con un basso livello di istruzione (29% contro il 18% di chi ha un livello alto di istruzione) e fra le persone con molte difficoltà economiche (33% contro il 18,5% di chi non ne ha). Infine, quasi 4 intervistati su 10 hanno paura di cadere, dato che sale a 7 su 10 fra chi ha già vissuto questo evento.

La promozione della salute in Ausl Romagna

Il nuovo progetto “Costruiamo salute in Romagna” rientra tra le iniziative attivate dal Dipartimento di Sanità Pubblica in collaborazione con gli altri Dipartimenti Aziendali, i Distretti, le Amministrazioni ed enti del territorio, nell’ambito del Piano Regionale della Prevenzione 2021 – 2025, per supportare le persone nel cambiamento di comportamenti pericolosi per la salute e promuovere la diffusione di stili di vita salutari

Nel 2024: realizzate oltre 500 iniziative tra cui: interventi di promozione di sani stili di vita rivolti sia alla popolazione generale sia a target specifici di popolazione (persone con diabete e in sovrappeso, care giver, donne in gravidanza e neomamme, persone affette da disabilità), 27 corsi Walking Leader di primo e secondo livello, 5 corsi di educhef, 20 corsi di prevenzione delle cadute negli anziani; coinvolti oltre 5000 cittadini romagnoli; 57 scuole aderenti alla rete ‘Scuole che Promuovono Salute’: 280 ore di formazione su life skills e pause attive; 1023 docenti coinvolti.

Malattie prevenibili da vaccino

I progressi scientifici ci permettono di disporre di un elevato numero di vaccini che rappresentano strumenti efficaci per diminuire l’incidenza delle malattie e soprattutto ridurne l’impatto in termini di complicanze e disabilità. I Piani Nazionali di Prevenzione Vaccinale (Pnpv) definiscono l’offerta vaccinale per tutte le Regioni italiane. La Regione Emilia-Romagna, in linea con una consolidata tradizione di sanità pubblica orientata alla prevenzione, ha scelto di ampliare questa offerta, includendo vaccinazioni aggiuntive per categorie particolarmente vulnerabili, come le persone affette da patologie croniche.

Tuttavia, le coperture vaccinali rimangono al di sotto dei livelli ottimali, anche per le vaccinazioni raccomandate alle persone con condizioni a rischio. Le motivazioni sono le più svariate: dalla mancanza di consapevolezza, alla sottovalutazione del rischio, a difficoltà logistiche o mancanza di informazione su dove e come poterle ricevere.

L’offerta c’è, ma bisogna far sapere a tutti gli aventi diritto che ne possono usufruire gratuitamente e con semplicità,” Per questo la scelta di concentrarsi su vere e proprie campagne comunicative e strategie organizzative innovative per agevolare l’accesso soprattutto di chi è più a rischio.

Tutto questo forti di alcune evidenze, ad esempio per la vaccinazione antinfluenzale è confermato che ad esempio tra le persone con diabete, la vaccinazione si associa ad un miglioramento significativo degli esiti del ricovero negli anziani, riducendo del 17% il rischio di re-ospedalizzazione e accorciando la durata della degenza. Tra coloro che hanno avuto un infarto vaccinarsi riduce sostanzialmente il rischio di avere altri eventi cardiaci. Infine nelle persone con Bpco (Broncopneumopatia cronica ostruttiva), è in grado di ridurre il rischio di riacutizzazioni, ricoveri, visite ambulatoriali, e perfino la mortalità respiratoria e per tutte le cause.


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