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Trump firma decreto che allenta pressione dazi su auto. «La Cina? Si merita tariffe al 145%»


Nel recarsi alla contea di Macomb, per una festa da campagna elettorale, Trump ha anticipato una revisione delle tariffe sulle auto in arrivo dall’estero, venendo così incontro alle preoccupazioni di business e consumatori: le case che pagheranno i balzelli sui modelli importati, pari al 25%, non saranno tenute a versare anche altre tasse alla dogana, come quelle su acciaio e alluminio, pari anche queste al 25%. Insomma i colpi al commercio non si sommeranno e, con effetto retroattivo, le aziende saranno rimborsate per quanto versato in eccesso.

Cambio di rotta

Di più: le misure sui dazi sulle componenti, a loro volta del 25%, che entreranno in vigore dal 3 maggio, verranno corrette. Le case automobilistiche verranno ripagate per i dazi sulle componenti usate per costruire vetture negli Usa, fino a un massimo del 3,75% del valore di ciascun veicolo durante il primo anno e del 2,5% il secondo. Questo per dare il tempo ai gruppi di rimpatriare le catene produzione ed evitare shock immediati, che rischiano di avere un impatto pesante sui posti di lavoro e sui prezzi. «Vogliamo offrire alle case automobilistiche un cammino per creare velocemente e con efficienza più impieghi possibili negli Usa», ha spiegato il segretario al Tesoro Scott Bessent.

Il sollievo della grande industria Usa

I vertici dei grandi marchi Usa – da Ford a Gm – hanno tirato un sospiro di sollievo, promettendo di continuare a cooperare con il governo. I titoli di Ford e Stellantis sono subito saliti a Wall Street dell’1,2% e del 4,3%.

Ma sul commercio internazionale permane un clima di generale incertezza: Gm nel riportare un calo dei profitti del 6,6% nel primo trimestre ha comunque cancellato le previsioni sugli utili 2025, denunciando «la natura in evoluzione della situazione» e la convinzione che «il futuro impatto di tariffe potrebbe essere significativo», come ha detto il direttore finanziario Paul Jacobson.

Trump: “Piano dazi va molto bene l’America diventerà molto ricca”

Ancora nell’auto, Volvo ha eliminato la guidance e Porsche ha calcolato una zavorra extra da almeno cento milioni di euro tra aprile e maggio. In altri settori, Kraft Heinz ha sospeso le previsioni. Adidas, nonostante abbia accelerato le consegne negli Usa per anticipare le guerre commerciali, ha spiegato che le tariffe provocheranno «inevitabili» rincari, e ha evitato di migliorare l’outlook della propria performance finanziaria.


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