Ci sono cardinali che votano. E cardinali che decidono. Non sempre sono gli stessi. Anzi, chi conosce le dinamiche vaticane suggerisce di pensare che quelli che votano sono spesso orientati da quelli che non votano. Tra questi c’è il cardinale Bassetti, arcivescovo emerito di Perugia, attualmente ritirato a Città della Pieve, ma frequentemente in viaggio per Roma, proprio come in queste ore. Bassetti che è stato presidente della Cei, è tenuto fortemente in considerazione per le indicazioni sul successore di Francesco. Lui come gli altri cardinali che hanno superato gli ottanta anni e quindi restano fuori dal Conclave, sarà tra quelli che più lavoreranno nelle congregazioni generali di questi giorni che serviranno a preparare il terreno al conclave. Ci sono stati già diversi incontri ufficiali tra i cardinali, almeno tre. CE ne saranno tutti i giorni tranne il sabato e la domenica. Ma quelli non ufficiali, i conciliaboli, sono quelli in cui si prova a stringere il cerchio. Avvengono anche al telefono. E di scambi telefonici importanti Bassetti ne ha già avuto qualcuno, non soltanto con cardinali italiani. Va da se pensare che molti cardinali che entrano per la prima volta in conclave e che per la prima volta partecipano alle congregazioni generali dei cardinali e che ancora per la prima volta, o quasi, incontrano gli altri cardinali votanti come loro (ci sono stati nel 2023 e 2024 due sinodi che hanno rappresentato l’occasione per conoscersi), piuttosto che indicare provano a capire verso quali nomi ci si sta orientando. Si pensi che in conclave entrano poco più della metà dei cardinali che attualmente reggono la chiesa universale. Significa che l’altra metà partecipa alle riunioni preparatorie, indica la strada da seguire sui temi e così traccia il profilo del prossimo capo della chiesa, fino all’extra omnes (la chiusura del grande portonein attesa della fumata bianca). Tuttavia anche durante il conclave non manca loro il modo tra Santa Marta e la cappella Sistina di stabilire contatti con i porporati chiusi in clausura, per apprendere come stanno procedendo le votazioni, quali nomi aggregano più voti e con chi semmai diventa importante spendere qualche parola per dare forza al candidato che convince di più.
Anders Arborelius, cardinale e vescovo cattolico svedese, dal 17 novembre 1998 vescovo di Stoccolma.
Ángel Fernández Artime è un cardinale e arcivescovo cattolico spagnolo, dal 6 gennaio 2025 pro-prefetto del Dicastero per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica.
Cardinale Lazzaro You Heung-sik, Prefetto del Dicastero per il Clero, Arcivescovo-Vescovo emerito di Daejeo, della Corea del Sud
Juan José Omella è un cardinale e arcivescovo cattolico spagnolo, dal 6 novembre 2015 arcivescovo metropolita di Barcellona.
José Tolentino Calaça de Mendonça o José Tolentino de Mendonça è un cardinale, arcivescovo cattolico e teologo portoghese, dal 26 settembre 2022 prefetto del Dicastero per la cultura e l’educazione.
Mauro Gambetti cardinale, arcivescovo cattolico e religioso italiano dell’ordine dei frati minori conventuali, dal 20 febbraio 2021 vicario generale di Sua Santità per la Città del Vaticano e per le ville pontificie di Castel Gandolfo, arciprete della basilica di San Pietro in Vaticano e presidente della Fabbrica di San Pietro.
Cristóbal López Romero (Vélez-Rubio, 19 maggio 1952) è un cardinale e arcivescovo cattolico spagnolo, dal 29 dicembre 2017 arcivescovo di Rabat
Pietro Parolin cardinale e arcivescovo cattolico italiano, dal 15 ottobre 2013 segretario di Stato della Santa Sede
Jean-Claude Hollerich è un cardinale e arcivescovo cattolico lussemburghese, dal 12 luglio 2011 arcivescovo di Lussemburgo e dal 25 settembre 2021 vicepresidente del Consiglio delle conferenze dei vescovi d’Europa
Luis Antonio Gokim Tagle è un cardinale e arcivescovo cattolico filippino. Diventato vescovo nel 2001, nel 2011 è stato promosso arcivescovo metropolita di Manila
Matteo Maria Zuppi è un cardinale e arcivescovo cattolico italiano, dal 27 ottobre 2015 arcivescovo metropolita di Bologna e dal 24 maggio 2022 presidente della Conferenza Episcopale Italiana
Jean Marc Aveline cardinale e arcivescovo cattolico francese, dall’8 agosto 2019 arcivescovo metropolita di Marsiglia e dal 2 aprile 2025 presidente eletto della Conferenza episcopale di Francia
Pierbattista Pizzaballa è un cardinale, patriarca cattolico e biblista italiano dell’Ordine dei frati minori, dal 24 ottobre 2020 patriarca di Gerusalemme dei Latini.
Robert Francis Prevost è un cardinale, arcivescovo cattolico e missionario statunitense, dal 30 gennaio 2023 prefetto del Dicastero per i vescovi e presidente della Pontificia commissione per l’America Latina.
Péter Erdő, cardinale e arcivescovo cattolico ungherese, dal 7 dicembre 2002 arcivescovo metropolita di Esztergom-Budapest e primate d’Ungheria
Fridolin Ambongo Besungu, cardinale e arcivescovo cattolico della Repubblica Democratica del Congo, dal 1º novembre 2018 arcivescovo metropolita di Kinshasa.
Provando a tratteggiare il prossimo conclave, alle cose già note e ai nomi già indicati dei più papabili aggiungiamo che saranno 71 le nazioni rappresentate. Con ruolo accresciuto degli asiatici, dei latinoamericani e degli africani. Basti pensare all’Italia, che vede 18 membri (compreso il cardinale Pierbattista Pizzaballa che è Patriarca di Gerusalemme) mentre nel Conclave del 2013 erano 28 e in quello del 1978 che elesse Wojtyla, 25. Rispetto all’ultimo Conclave i latinoamericani passano da 19 a 22, gli africani da 11 a 18 e gli asiatici balzano da 10 a 22. Consistente è anche il gruppo dei cardinali nordamericani con 10 porporati statunitensi e 4 canadesi. Gli statunitensi rappresentano il secondo gruppo dopo l’Italia, seguito dal Brasile con 7, Francia e Spagna con 5, Portogallo, India, Canada e Polonia con 4.
I cardinali elettori ad oggi sono 133 e il quorum per essere eletto Papa diventerebbe di 89 voti. I porporati che hanno il diritto di voto sono 135 sui 252 totali (due hanno fatto sapere di non esserci per ragioni di salute). Di questi l’80% – cioè 108 – è stato nominato da Francesco, 22 da Benedetto XVI e ormai solo cinque da Karol Wojtyla. Tra gli over 80 ecclesiastici maggiormente influenti vengono indicati Gualtiero Bassetti, Angelo Comastri, Tarcisio Bertone, Angelo Bagnasco, Tarcisio Bertone, Camillo Ruini, Angelo Scola, Gainfranco Ravasi, Giovanni Battista Re, Angelo Bagnasco.
In una scheda il Fatto Quotidiano indica i partiti dei cardinali selezionati in base alle biografie e alle dichiarazioni che hanno rilasciato sui temi principali: ne individua 47, quindi il 35 percento in continuità con Francesco, 36 in continuità ma moderati e sono il 27%, 25 sarebbero i conservatori cioè il 18%, 13 i Moderati ovvero il 9,8%, 12 sarebbero super innovatori ovvero il 9,7%.
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